Che succederà nel meeting della Bce del prossimo 4 maggio?
Con l’ultimo aumento la BCE ha alzato i tassi di 350 punti base da luglio 2022, ma non ha fornito indicazioni specifiche per la successiva riunione, sostenendo come le turbolenze nel settore finanziario richiedessero cautela e flessibilità nella conduzione della politica monetaria.
Non più tardi della scorsa settimana il capo economista Lane ha tuttavia sostenuto che se l’inflazione dovesse svilupparsi lungo il percorso visto nelle proiezioni economiche di marzo, la BCE dovrà aumentare nuovamente i tassi di interesse. Il problema è capire in quale misura.
Al momento i mercati hanno completamente scontato un ulteriore aumento di 25 punti base del tasso sui depositi il 4 maggio e un altro movimento di 25 punti base entro la metà dell’anno: un declassamento rispetto a un mese fa, quando i mercati prevedevano il doppio degli aumenti dei tassi.
Lane non ha comunque smentito del tutto la presidente, sostenendo che la decisione di maggio dipenderà comunque dalle prospettive di inflazione, dalla valutazione delle dinamiche dei prezzi (soprattutto quelli core) e dalla rapidità con cui i precedenti aumenti dei tassi mostreranno di avere un impatto sull’economia.
Per il momento i numeri ci mostrano che l’inflazione core continua ad aumentare (quindi l’effetto dei precedenti aumenti sembra piuttosto contenuto) e la capitalizzazione di tutte le principali banche europee è in flessione (i mercati non si fidano dell’assicurazione delle BCE sulla resilienza del settore). Tutti dati che farebbero propendere per un aumento dei tassi di almeno 25 punti nel prossimo meeting.
L’incertezza dell’evoluzione dello scenario potrebbe tuttavia anche vedere una BCE fermarsi in attesa di prove sull’efficacia dei rialzi, mentre l’economia registra una moderata crescita.
Quali investimenti in questo scenario di incertezza?
Se le BCE dovesse fermarsi nell’aumentare i tassi a maggio, potrebbe essere opportuno aumentare il rischio di credito per un migliore potenziale di rendimento puntando su titoli societari e multi-settore flessibili, obbligazioni a breve durata e bond di mercati emergenti.
Se invece la BCE dovesse aumentare nuovamente i tassi, i rendimenti delle obbligazioni continuerebbero a salire e i prezzi a scendere. In questo ipotesi (che è quella del mercato), gli investitori dovrebbero invece ridurre il rischio di credito e concentrarsi su un posizionamento di alta qualità, attraverso obbligazioni core, core plus/intermedie e municipal bond.
A cura di Antonio Tognoli, responsabile macro analisi e comunicazione di Cfo Sim