Asset allocation, Cina: ecco dove dove trovare le opportunità

“La Cina è caratterizzata da una irresistibile ampiezza e profondità delle opportunità di investimento, è un mercato caratterizzato da innovazione e disruption. Gli investitori possono trovare opportunità in società che stanno guidando e sfruttando la crescita nel Paese e che hanno il potenziale per offrire rendimenti duraturi“. Parola di Robert Secker, Portfolio Specialist di T. Rowe Price, che di seguito spiega nel dettaglio l’affermazione.

È importante che gli investitori guardino al di là delle mega-cap più grandi, verso le quali è diretta la maggior parte dei flussi di investitori. Riteniamo che l’ampio universo di oltre 6.500 titoli offra ai gestori attivi un’enorme opportunità di investire in società poco studiate e poco possedute in Cina.

Cambiamento è sinonimo di opportunità

La Cina è un mercato in rapida evoluzione, con un elevato volume di Ipo a differenza dei mercati mondiali sviluppati. I prezzi delle azioni di società ben gestite, di qualità superiore o innovative sono sempre più guidati da fattori idiosincratici piuttosto che da cambiamenti macro più ampi o dai cicli delle materie prime. Inoltre, cosa importante per gli investitori, la crescita viene sempre più spesso alimentata a livello nazionale attraverso settori innovativi come la tecnologia, la sanità e altri settori guidati dai consumatori.

Una dinamica unica della Cina è il costante cambiamento, sia in termini di portata sia di ritmo. Nella maggior parte dei Paesi occidentali il processo di industrializzazione e modernizzazione è durato dai 200 ai 300 anni. In Cina è stato condensato in alcuni decenni. Il risultato è un rapido cambiamento della struttura economica e delle opportunità di investimento.

Mentre lo status quo è generalmente ben compreso e valutato in modo efficiente, nei settori in cui i fondamentali futuri saranno diversi dal passato si verificano valutazioni errate e opportunità di generare alfa. La variazione delle ponderazioni settoriali nell’indice MSCI China lo illustra bene. Due decenni fa, il settore più importante era quello delle telecomunicazioni, con una ponderazione pari a circa il 60% dell’indice. Dieci anni fa dominava il settore finanziario con una ponderazione del 40% circa. Oggi è internet a svolgere il ruolo principale, con oltre il 40% dell’indice. Tra qualche anno, è possibile che l’indice possa subire altri cambiamenti significativi.

Il settore automobilistico è uno di quelli in cui il cambiamento sta avvenendo rapidamente. Abbiamo assistito a chiari cambiamenti nel comportamento dei consumatori: in primo luogo, gli acquirenti di automobili si stanno spostando dai veicoli con motore a combustione interna (ICE) verso i veicoli elettrici (EV) e, in secondo luogo, mostrano una chiara preferenza per i veicoli elettrici di produzione nazionale. Considerando la quota di mercato dei marchi locali rispetto a quelli stranieri nei segmenti di mercato ICE ed EV, si nota come nel segmento ICE, i marchi cinesi siano ancora visti come veicoli di qualità inferiore e copiati, mentre nel settore EV i produttori cinesi sono considerati all’avanguardia.

In questo settore nascente, la concorrenza è agguerrita e mentre il percorso verso la redditività degli OEM (produttori di apparecchiature originali) manca di visibilità, la catena di fornitura degli EV, in cui la Cina beneficia probabilmente del fatto di essere la più completa e competitiva al mondo, offre un terreno di caccia fertile per i selezionatori di titoli bottom-up. Potrebbe trattarsi, ad esempio, di un produttore di vetri per auto che può trarre vantaggio dal maggiore contenuto di vetro nei veicoli elettrici, o di un produttore di scatole di ingranaggi in grado di soddisfare il maggiore contenuto tecnologico dei veicoli elettrici. Queste aziende che si trovano sul lato giusto del “ciclo del prodotto” possono registrare una crescita molto rapida in un breve periodo di tempo, fino a quando la concorrenza non le raggiungerà. In queste circostanze è fondamentale comprendere i fattori idiosincratici dei cicli di prodotto e di settore.

I mercati frammentati offrono spazio alle aziende leader per crescere

A differenza di molti mercati occidentali, dove in genere vi sono pochi operatori dominanti in un determinato settore, il mercato cinese è ancora estremamente frammentato, il che consente alle aziende più efficienti e ben gestite di crescere strutturalmente e conquistare quote di mercato. Come è tipico dei mercati emergenti, la Cina è disseminata di settori nascenti e di aziende nascenti con un lungo percorso di crescita, il cui potenziale non è riconosciuto dalla natura a breve termine della maggior parte degli operatori di mercato.

Prendiamo ad esempio il settore della gestione immobiliare, dove le prime 10 società rappresentano il 16% della quota di mercato totale e le prime 100 solo il 52%. La situazione è simile in molti settori diversi, come alberghi, farmacie, ristoranti e così via. Questi settori possono offrire un’abbondante fonte di società mal valutate ma di buona qualità, con una chiara visibilità della crescita in una fase iniziale, con il potenziale di guadagni consistenti in termini di quote di mercato e di consolidamento del settore.

Il cambiamento è l’unica costante

Dalla fondazione della Repubblica Cinese, il suo modello di crescita ha attraversato diverse fasi. La prima fase, tra il 1949 e il 1978, si è concentrata sulla circolazione interna, basata sulla crescita e sull’industrializzazione a livello nazionale. A partire dalle riforme economiche avviate alla fine degli anni ’70, la crescita è stata maggiormente orientata alla circolazione esterna guidata dalle esportazioni. Ora stiamo entrando nella terza fase, denominata doppia circolazione.

Nell’ambito della doppia circolazione, il mercato interno cinese dovrebbe svolgere un ruolo più importante per guidare la crescita economica, l’ammodernamento del settore industriale e per affrontare le potenziali vulnerabilità delle catene di approvvigionamento. La Cina continua a investire in un maggior numero di attività di R&S per sostenere le aziende nazionali, offrendo opportunità di investimento in imprese più innovative. Allo stesso tempo, continua a sottolineare l’importanza di aprire e internazionalizzare i mercati dei capitali in modo ordinato per promuovere la crescita.

Tutto ciò si traduce in un mercato dinamico e in rapida evoluzione che richiede agli investitori di cercare costantemente le tendenze e i cambiamenti emergenti, piuttosto che affidarsi agli attuali operatori storici a grande capitalizzazione. L’esperienza ci insegna che investire guardando al passato non è in genere una strategia vincente, soprattutto quando si tratta di investire in Cina.

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