Investimenti: ecco come seguire la strategia di Warren Buffett

Quale strategia di investimento adottare in un periodo di forte incertezza sia tassi di interesse, sia sulla crescita economica e quindi sugli utili delle imprese? Prendiamo come esempio la strategia di uno degli investitori di maggior successo degli ultimi 40 anni: Warren Buffett. Riassumiamo il suo stile di investimento.

La prima cosa che insegna Buffet è la pazienza, l’attesa e la non-azione, ovvero l’effettiva gestione passiva sul mercato: nel 1990 Berkshire Hathaway invio una lettera agli azionisti dove spiegava molto bene il concetto dicendo che “Il letargo, al confine con l’accidia, rimane la pietra miliare del nostro stile di investimento”. Senza una gestione noiosa degli investimenti, lasciata maturare con il tempo, sostiene Buffett, difficilmente si riuscirà a mettere in moto un meccanismo molto ben noto all’oracolo di Omaha e che gli ha permesso di diventare uno degli uomini più ricchi al mondo: l’interesse composto.

Per mettere in pratica l’insegnamento, occorre ragionare su due aspetti fondamentali: la visione di lungo periodo e la corretta gestione emotiva e comportamentale. Secondo Buffett il breve termine è infatti spesso fuorviante, e può esporre il portafoglio a oscillazioni dei prezzi anche rilevanti che richiedono pazienza e determinazione per essere superate, così da arrivare poi al traguardo finale del rendimento. Questo significa però accettare la volatilità come parte integrante del percorso di investimento, perché è proprio grazie alle oscillazioni dei prezzi che è possibile ottenere un rendimento nel lungo periodo. Detto in altri termini, se l’investimento è a lungo termine, le variazioni dei prezzi di beve termine sono inutili, se non quando sono in grado di offrire un’opportunità di acquisto.

Secondo Buffett, noto cultore del value investing, per l’investitore comune sarebbe opportuno investire il proprio denaro in un fondo indicizzato con bassi costi di gestione. E’ quindi sufficiente acquistare quote di un fondo indicizzato e lasciare che il tempo e il mercato facciano il loro corso. Fondamentale è però minimizzare le emozioni che solitamente portano ad effetti negativi sulle performance: il panico consiglia infatti di vendere quanto tutti vendono (a prezzi spesso ormai bassi) e acquistare quando tutti acquistano (a prezzi ormai troppo alti). Un investimento in fondi indicizzati ha tuttavia anche degli aspetti negativi. E’ vero infatti che difficilmente non performano peggio del mercato, ma è altrettanto vero che difficilmente performano meglio.

Buffett suggerisce alcune condizioni che occorrerebbe verificare prima di fare qualsiasi investimento. Queste sono:

  • i manager devono aver gestito razionalmente i soldi degli azionisti;
  • l’impresa e i managers devono aver realmente aumentato nel tempo i guadagni degli azionisti;
  • al momento dell’acquisto il prezzo deve essere almeno inferiore del 25% al valore intrinseco;
  • i manager devono essere in grado di convertire le vendite in profitti;
  • l’impresa deve evitare l’eccesso di debiti;
  • l’impresa deve mantenere nel tempo un ROE superiore a quello medio del proprio settore.

Una delle altre regole dello stile di investimento di Buffett è la non diversificazione, ritenuta inutile, se non addirittura dannosa. Il numero di azioni di Berkshire Hathaway sono di solito una cinquantina, il che significa che acquistando un singolo Etf che replica l’S&P 500 si godrebbe di una diversificazione nettamente superiore a quella perseguita da Buffett. Non solo: l’Oracolo di Omaha predilige scommesse forti su poche società, sul cui business crede fortemente. Basti dire che oltre il 4o% del portafoglio di Berkshire Hathaway è dal lungo tempo costituito dal solo titolo Apple. Si tratta di un’evidente contraddizione dell’adagio “non mettere tutte le uova in un solo paniere”.

In linea con la filosofia di lungo periodo, fra il 1965 e il 2022 Berkshire Hathaway ha prodotto un ritorno composto del 20% contro il 10,5% dell’S&P 500.

Da queste poche regole, ben si capisce che investire è semplice, ma non è facile. Comunque, se mai doveste incontrare Warren Buffett, non chiedetegli che cosa ne pensa dei Bitcoin, ma offritegli una bottiglia di Coca-Cola, sarà più felice.

A cura di Antonio Tognoli, eesponsabile macro analisi e comunicazione di Cfo Sim

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