Obbligazioni: le nuove emissioni governative e corporate della settimana

Settimana totalmente condizionata dalla ripresa delle riunioni delle banche centrali, con la Bce protagonista assoluta con la riunione del consiglio chiamato al verdetto sui tassi, in un momento in cui analisti e mercato monetario sono profondamente spaccati sull’eventualità di un nuovo rialzo, alla luce delle prospettive di crescita rallentate come affermato anche da una delle principali agenzie di rating, Fitch, in questi giorni.

Nonostante la possibilità di poter dimostrare l’elasticità ed indipendenza decisionale sullo stile della Fed, la governatrice della Bce ha confermato il rialzo dello 0,25% come già deciso nei mesi scorsi, giustificando che l’inflazione rimane ancora forte. Quanto successo era scontato dai mercati e i successivi commenti in conferenza hanno aiutato a sostenere i listini azionari e recuperare sui rendimenti governativi.

Particolarmente atteso l’aggiornamento trimestrale delle stime a cura dello staff su crescita e inflazione. Per la maggior parte degli analisti, l’inflazione resterà anche il prossimo anno oltre il 3% facendo notevolmente aumentare nel corso delle sedute, le aspettative di una nuova stretta sui tassi da un quarto di punto.

Sembra più fluida la lettura americana, dopo i numeri sull’inflazione di agosto, gonfiata dai costi del carburante, gli investitori si preparano ad accogliere la statistica su vendite al dettaglio e prezzi alla produzione, oltre che le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, in chiave Fed, gli investitori sembrano restare del parere che la decisione al meeting della prossima settimana sarà quella di confermare i tassi sull’attuale 5,25-5,5%, a dispetto del balzo dell’inflazione di agosto al ritmo congiunturale record da giugno 2022; inoltre sta prendendo sempre più peso la possibilità che i primi dati Usa del 2024 possano segnare una contrazione della crescita e vedere così un primo ribasso dei tassi nel corso del primo trimestre 2024.

Per quanto riguarda i titoli governativi, digerite le corpose aste a medio lungo con rendimenti in deciso rialzo, il parametro di riferimento per il nostro Btp benchmark decennale era salito fino al 4,45% per poi scendere in area 4,32% dopo la conferenza della Bce post riuione, con lo spread contro Bund tedesco a quota 174. I rendimenti sono stati in forte rialzo per i BTP, con il record da oltre dieci anni fatto registrare dal Btp triennale nell’asta in questa settimana. Nel dettaglio, è stata assegnata la terza tranche del Btp a tre anni scadenza 15 settembre 2026 per 3.25 miliardi con un rendimento lordo in rialzo di 15 punti base al 3.86%, nuovo record dal 2012.

Nel gruppo dell’Eurozona sulla curva decennale la situazione è rimasta abbastanza simile a quella della scorsa settimana, con la Germania al 2,6%, mentre l’Olanda è al 2,95%. Tutto il resto è sopra il 3% fino ai nostri rendimenti sopra quota 4%, livello a cui si sono avvicinati anche la Grecia e Cipro. Nel complesso la media dei titoli EU è al 3,18%. Sui Treasury Usa 10y tassi al 4,25%, così come per quelli inglesi.

Le nuove obbligazioni governative sotto la lente

A inizio settimana l’Unione Europea ha dato mandato ad un pool di banche per l’emissione di un bond con scadenza a sette anni all’interno del programma “SURE” dell’UE, designate come obbligazioni sociali. Buona la risposta degli investitori, con richieste che hanno superato i 35 miliardi con un ammontare emesso di cinque miliardi. Prime indicazioni di rendimento in area 4 punti base sopra il tasso midswap, abbassate a due punti base a fine collocamento. L’obbligazione ha scadenza 4 dicembre 2030, lotto minimo di mille euro con multipli di mille, la cedola è stata fissata al 3,125% con un prezzo di collocamento a 99,424 che si è portato verso 99,60 nel grey market successivo. Rating AAA e Isin EU000A3LNF05.

Sempre sui governativi incremento di 500 milioni ciascuno sull’Irlanda 0,2% 2027, isin IE00BKFVC568 e sulla 2% 2045 con Isin IE00BV8C9186, entrambe con tagli minimi da 1 euro. Tra gli altri paesi dell’Eurozona, incrementi su titoli già circolanti anche dalla Germania, Portogallo e dal Belgio, quest’ultimo sulla parte lunga con il BGB 3% 2033 ed il 3,3% 2054.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

Per la parte corporate il flusso di nuovi titoli è rimasto attivo, anche se le performance successive alle emissioni non sono sempre state positive.

Dalla società francese Pernod, famosa nel settore delle bevande, con un rating Baa1/BBB+, sono stati proposti due deal in euro con le stesse cedole al 3,75%. Quello più breve ha scadenza nel 2027 per 600 milioni e ha Isin FR001400KPB4, con taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila e un prezzo d’emissione di 99,891. Il secondo è più lungo con scadenza 2033 per 750 milioni con un prezzo d’emissione di 98,527 che ha portato il rendimento a scadenza al 3,94% circa. Buona la performance di quest’ultimo sul grey arket, con prezzo arrivato alla soglia di quota 99.

Bank Millennium, istituto finanziario polacco con Banco Comercial Português  come azionista strategico a lungo termine, ha collocato una nuova obbligazione 4NC3 SNP. L’obbligazione (Isin XS2684974046) ha scadenza a settembre 2027, con la possibilità da parte dell’emittente di richiamare il titolo alla pari al terzo anno. Ammontare dell’emissione 400 milioni di euro. Prime indicazini di rendimento in area 10%, abbassate al 9.875% a chiusura collocamento. Nel dettaglio: cedola 9.875%, prezzo 100, lotto minimodi 100mila euro con multipli di mille e rating Ba2/BB.

Dopo il successo del green bond, lanciato a giugno, Banco Bpm ha collocato un covered bond a tre anni, scadenza 18 settembre 2026, da massimi 500 milioni di euro con ordini oltre 875 milioni. La guidance di rendimento è stata fissata in area 50 punti base da 52 punti base sul tasso midswap. Alla fine del collocamento il rendimento è stato fissato al tasso mid-swap di riferimento +49 punti base, una cedola a tasso fisso del 3,875%, Isin IT0005562142 con taglio minimo da 100mila euro con multipli di millee prezzo d’emissione a 99,764 che si è mantenuto sostanzialemente stabile anche nel grey market successivo.

Nel settore immobiliare, molto interesse per l’offerta della francese Praemia Healthcare, che ha emesso 500 milioni di sustenibily bond a cinque anni, inizialmente con una previsione di rendimento in area ms+250, scesi alla fine a ms+225 per il buon numero di richieste arrivate sui book dei lead manager. Prezzo fissato a 99,885 per un rendimento a scadenza del 5,527% a fronte di una cedola del 5,5%. Scopo del deal il rimborso da 350 milioni di bridge loan in scadenza e per il restante a finanziare nuovi progetti. Isin FR001400KL23 con rating BBB; taglio minimo 100mila euro con multipli di 100mila e ottima performance in grey market con prezzi oltra 100,5.

Ad aggiungersi alla lista sul mercato delle obbligazioni è Cnh Industrial. Il gruppo ha emesso in dollari attraverso la sua controllata Cnh Industrial Capital Llc, che opera come braccio nordamericano delle attività di servizi finanziari globali. L’emissione per 500 milioni di dollari ha target retail, con taglio minimo da 2mila dollari con multipli di mille, ha una scadenza nel 2029 con cedola fissata al 5,5% annuale, pagata semestralmente come per la maggior parte delle emissioni in dollari. Rating Baa2/BBB/BBB+ con prezzo d’emissione a 99,399 salito nel grey market verso 99,55; Isin US12592BAR50.

Entro fine mese, sul circuito del Mot sarà lanciata un’offerta retail in euro da parte di Maire Technimont per un ammontare minimo di 120 milioni di euro fino a un massimo di 200 milioni. Si tratterà di un sustainability-linked bond, della durata di cinque anni con taglio minimo retail da mille euro. Cedola a tasso fisso non inferiore al 6% su base annuale, con meccanismi di step up della cedola se i target indicati non venissero raggiunti. Clausole di call con varie tipologie di eventi a partire dal terzo anno.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

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