Investimenti: leggere il futuro nella curva dei rendimenti

Come un mazzo di tarocchi, gli investitori leggono il futuro nella curva dei rendimenti. Se invertita, gli investitori si aspettano una recessione, se ripida, un’espansione. Stranamente, da giugno in poi la curva dei rendimenti è diventata più ripida, con un aumento dei rendimenti a lungo termine superiore a quello dei rendimenti a breve termine: un fenomeno raro e inaspettato.

Raro perché un “irripidimento ribassista” (cd bear steepening) mentre la curva dei rendimenti è invertita si è verificato solo quattro volte dal 1977.

Inaspettato perché se l’economia fosse sull’orlo di una recessione, con la previsione di un taglio dei tassi da parte della Fed, ci si potrebbe aspettare una ripidità del toro con i tassi a breve termine in testa alla classifica.

Quindi, cosa ci dice ora la curva dei rendimenti?

Sono in gioco alcune possibilità. In primo luogo, il mantra “higher-for-longer” ha mosso i mercati (si noti il movimento della curva dei rendimenti da agosto a settembre dopo la riunione del FOMC). In secondo luogo, l’economia è stata più forte del previsto nel terzo trimestre. In terzo luogo, se si aggiunge un’abbondante offerta di emissioni di Treasury da far digerire agli investitori, si ottiene la ricetta per un irripidimento di fine ciclo.

A cura dell’Economic Team di Payden & Rygel

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