Asset allocation: torna un po’ di ottimismo sui titoli growth Usa

Le tensioni del mercato obbligazionario, tipicamente immune a queste turbolenze, si sono riversati sui titoli azionari quando i rendimenti a lungo termine, raggiungendo brevemente il 5%, hanno hanno innescato la paura facendo pensare a crolli storici del mercato.

“Con l’aumento dei rendimenti, le aspettative di un mercato strutturalmente diverso si sono affievolite e ora cominciamo a vedere la realtà di un contesto di tassi d’interesse più elevati che frena la crescita delle azioni. Eppure, la ripresa del Nasdaq dopo i dati sull’occupazione più deboli del previsto dimostra che c’è ancora un potenziale di ottimismo nei titoli growth, con le mega-cap che continuano a fare da traino”. A farlo notare è Lewis Grant, Senior Portfolio Manager for Global Equities di Federated Hermes, che di seguito spiega nel dettagliola view.

Qualsiasi segnale di debolezza macro suggerisce che ci potrebbe essere spazio per la Fed per continuare la sua pausa nei rialzi dei tassi di interesse, anche se tutti gli occhi saranno puntati sui dati dell’inflazione per confermare quanto ciò sia realmente probabile – la recente impennata del prezzo del petrolio sarà una lettura scomoda per coloro che sperano in un calo dell’inflazione.

A contribuire negativamente allo scenario di incertezza, vediamo che le opportunità di Value e Growth vengono favorite in ambienti diversi. Mentre negli Stati Uniti abbiamo visto le Mega-Cap Growth beneficiare di uno spostamente in direzione del quality, il Value sta vincendo in Giappone e in Europa, dove le società a basso costo iniziano a brillare. Questa tendenza si è accelerata durante l’estate, ma è diventata volatile di rencente in seguito alle turbolenze del mercato obbligazionario.

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