Investimenti: per LGIM l’anno prossimo a dominare sarà la volatilità

“Dato che le dinamiche di crescita si scontreranno con l’inflazione e il rischio politico per attrarre l’attenzione degli investitori il prossimo anno, prevediamo che nell’ambiente di alti tassi che si è creato ci saranno nuove opportunità, ma anche una maggiore volatilità”. Parola di Sonja Laud, Cio di LGIM , che di seguito illustra nel dettaglio l’outlook per il 2024.

Il 2023 è stato un altro anno molto intenso per gli investitori, che ha visto i guadagni concentrarsi in un gruppo sempre più ristretto di azioni, i rialzi sincronizzati dei tassi d’interesse nei maggiori mercati sviluppati e l’impennata fortissima dell’obbligazionario. Pertanto, pubblicare un outlook sul 2024 con una certa sicurezza, partendo da tali basi, significa prendere in esame numerosi possibili scenari che si possono concretizzare.

Tuttavia, noi di LGIM riteniamo che una è possibile affermare con una certa sicurezza che il prossimo anno i mercati si ritroveranno ad affrontare una nuova ondata di volatilità, la quale sarà quasi completamente slegata dalle dinamiche di crescita e inflattive. Questa prospettiva si basa, in primis, sul fatto che i dati economici che continuano ad arrivare, obbligano gli operatori di mercato a ricalibrare continuamente la loro politica monetaria, il che aumenta la probabilità di mosse avventate; ma, soprattutto, sul fatto che c’è un rischio politico che non è stato ancora prezzato (o riprezzato).

Ad oggi, sembra che non ci si sia ancora accorti di questo, ma nel 2024 si recheranno alle urne oltre due quinti della popolazione mondiale e le elezioni riguarderanno mercati importantissimi quali gli Stati Uniti, l’India e la stessa Unione Europea. Il primo di questi appuntamenti sono le elezioni presidenziali di Taiwan, dove le relazioni del paese con la Cina giocheranno un ruolo importantissimo. È per questo che noi di LGIM stiamo cercando di ipotizzare una serie di scenari per gli investimenti che si basino molto sulla grande tornata elettorale che ci apprestiamo a vivere. Da questi sono emerse 5 conclusioni che saranno le nostre linee guida per il prossimo anno:

  • La Federal Reserve potrebbe attuare una politica di taglio dei tassi più aggressiva di quanto si aspettano i mercati
  • I “tail risk”, ovvero il rischio che un asset performi molto peggio o meglio delle aspettative, ci spingono ad essere cauti sulle obbligazioni corporate, anche a seguito dell’ondata di ottimismo che ha coinvolto gli investitori. Per questo preferiamo guardare alla duration e adottare un approccio selettivo
  • Il livello dei rendimenti, la resilienza economica e altri fattori ci spingono ad essere ottimisti verso il debito dei mercati emergenti
  • Il 2024 potrebbe essere l’anno della rinascita delle soluzioni multi-asset
  • I rendimenti del private credit potrebbero essere sostenuti dalla politica “più alti, più a lungo” dei tassi d’interesse, ma il pagamento degli interessi potrebbe diventare un problema

Oltre alle dinamiche di mercato future, le elezioni giocheranno un ruolo fondamentale anche per la situazione geopolitica attuale; una considerazione che può sembrare scontata, ma che oggi è in cima ai pensieri degli addetti al settore, anche per le conseguenze che potrebbe avere su trend di lungo termine come la cybersecurity, l’accesso all’acqua potabile e il “friendshoring”.

Infatti, l’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina, avvenuta lo scorso anno, ha evidenziato come l’ordine mondiale decennale guidato dagli Stati Uniti si stia frammentando; mentre il nuovo tragico conflitto tra Israele e Hamas mette ulteriormente in mostra la natura pericolosa di un mondo sempre più multipolare. Inoltre, entrambe queste guerre si stanno svolgendo in un contesto di relazioni sempre più tese tra Stati Uniti e Cina, dove il populismo si sta diffondendo a macchia d’olio e in cui è tornato lo spettro del Covid-19, che ha portato tanto dolore, oltre a tanti cambiamenti.

Se, da un lato, è abbastanza sicuro che queste dinamiche avranno un ruolo centrale nei programmi elettorali, lo è altrettanto che il mondo farà fatica ad affrontare alcune delle sfide che si trova davanti, non ultimo il cambiamento climatico. Non è un caso che questo outlook sia stato presentato per la prima volta alla Cop28, la quale rappresenta un’altra occasione per affrontare seriamente una delle maggiori problematiche dei nostri tempi.

Purtroppo, senza una collaborazione globale su una scala talmente vasta da non essere mai stata raggiunta prima, le opportunità presenti e future andranno perse. I leader mondiali devono guardare oltre gli interessi a breve termine e concentrarsi sull’azione a lungo, che sta diventando sempre più urgente. Lo stesso vale per le aziende che giocano un ruolo chiave per la transizione energetica.

Per quanto riguarda il campo della gestione patrimoniale, in LGIM riteniamo che sia chiaro ciò che si deve fare: creare un futuro migliore attraverso investimenti responsabili, riconoscendo sia i rischi sia le occasioni che lo scenario in rapida evoluzione odierno ci pone davanti, comprendendone i fattori strutturali e cercando di affrontarli per conto dei clienti.

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