Il credito europeo ha chiuso il 2023 ai minimi sia in termini di rendimenti che di spread, e il 2024 ha iniziato a smaltire parte dell’eccesso di fine anno, con le prime sedute di contrattazione che hanno visto una ritirata da queste valutazioni costose, con rendimenti dei titoli di Stato più alti, azioni più basse e spread più ampi. Nella prima settimana di gennaio le emissioni primarie sono state numerose e veloci, con un’offerta cumulativa di 15 tranche da parte delle società, appena al di sotto dei 10 miliardi di euro”. A farlo notare è Elisa Belgacem, senior credit strategist di Generali Investments, che di seguito illustra la propria view sull’asset class.
Come di consueto, il mercato è stato riaperto da emittenti solidi con rating Investment Grade, il che implica una sottoperformance di IG su base aggiustata per il beta. Per la settimana, gli spread sono più ampi di 7 punti base in IG, con le auto a beta più elevato che hanno ampiamente sottoperformato rispetto ai 12 punti base in High Yield.
Guardando al resto del 2024, ci aspettiamo che le emissioni siano più elevate nell’HY rispetto all’IG su base relativa. Ciò è dovuto alla maggiore percentuale di obbligazioni sub-investment grade da rifinanziare.
Inoltre, si assisterà a un ulteriore deterioramento dei rating, in quanto il contesto economico più debole avrà un impatto sui fondamentali delle società.
Riteniamo che gli investitori troveranno migliori punti di ingresso nel corso dell’anno, il che supporta la nostra visione cauta sull’High Yield. Continuiamo a essere più positivi sull’IG, ci piace il carry sui titoli di Stato perché riteniamo che i fondamentali saranno più resistenti.