“Nel passaggio al nuovo trimestre aumentano le tensioni geopolitiche e i mercati sembrano ignorarle, catturati dalla narrazione prevalente che prevede il rientro lineare dell’inflazione, il rallentamento indolore dell’attività economica, il progressivo taglio dei tassi. Daniel Kahneman, padre della finanza comportamentale scomparso pochi giorni fa, ha messo in guarda dalle insidie delle narrazioni semplificatorie“. A farlo notare è Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR, che di seguito spiega nei particolari la view.
Nella sua ultima riunione, la Fed ha mantenuto i tassi invariati nella forchetta 5,25%-5,5%. Evidentemente, prima di avviare il ciclo di allentamento, i membri del Comitato che governa i tassi hanno bisogno di un supplemento di fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l’obiettivo del 2%.
I listini sembrano catturati dalla narrazione prevalente che presume il rientro lineare dell’inflazione, il rallentamento indolore dell’attività economica, il progressivo taglio del costo del denaro e favorevoli prospettive degli utili aziendali.
Una buona narrazione, un racconto comprensibile e avvincente, fa sempre premio su decine di pagine di considerazioni razionali ma algide, scrive Daniel Kahneman, lo psicologo premio Nobel per l’Economia scomparso il 27 marzo scorso.
Le ricerche di Kahneman sulla psicologia del giudizio e del processo decisionale hanno posto le prime basi dell’economia comportamentale e delle moderne scienze comportamentali, hanno avuto una profonda influenza sulla scienza economica e dato una prospettiva diversa alla gestione degli investimenti.
Le basi della finanza comportamentale vennero poste nel 1974, con un articolo nel quale Daniel Kahneman e Amos Tversky presentarono le tre principali euristiche che condizionano il processo decisionale, le euristiche del giudizio.
La prima “euristica” è la Rappresentatività, la tendenza degli individui a farsi un’idea sulla base di somiglianze con stereotipi esistenti, una “scorciatoia” che fa però trascurare le statistiche e i fattori di probabilità. La seconda “scorciatoia mentale” è la Disponibilità, la tendenza a dare maggior importanza a ciò che viene in mente come prima cosa, le idee e i concetti “più disponibili” al pensiero cosciente. Anche in questo caso l’insidia è quella di ignorare la maggiore affidabilità dei dati. L’ultima euristica descritta da Kahneman e Tversky è l’Ancoraggio, la fatica di fare stime o valutazioni senza allontanarsi da valori iniziali, anche quando tali valori sono sbagliati o fuorvianti.
La conoscenza e il controllo di queste insidie cognitive, o bias, è la precondizione per assumere decisioni finanziarie corrette, il controllo delle emozioni è tanto più efficace se si confrontano le proprie idee con un esperto di fiducia, figura “terza” che si frappone tra le emozioni e le decisioni di investimento.
Un criterio “universale” nell’approccio alle scelte di investimento è l’analisi rigorosa delle valutazioni, a maggior ragione in una fase come questa, segnata dal premio al rischio ai minimi storici, dalla forte concentrazione delle performance, dal pronunciato rischio politico.
I recenti dati macroeconomici confortano l’ottimismo del mercato, il periodico sondaggio di Bank of America presso un ampio campione di gestori misura in marzo un aumento del “sentiment” positivo, è il livello di “rialzismo” più alto dal gennaio 2022 (4,6 da 4,3 in febbraio).
Il sondaggio rileva l’aumento della percentuale dei gestori con sovrappeso nell’allocazione azionaria; scende la percentuale di chi prevede l’atterraggio morbido (62% rispetto a 65% in febbraio) e aumenta il numero di coloro che scommettono sul “no landing”, sul “non atterraggio” dell’economia americana (23% dal 19% di febbraio).
Il ricordo di Daniel Kahneman, del suo lascito intellettuale e delle insidie dei bias cognitivi, è utile a conservare la consapevolezza storica: in tempi di sconvolgimenti geopolitici imprevedibili e inediti, è forte la tentazione di trovare l’orientamento con il ricorso alle semplificazioni offerte dalle scorciatoie mentali.