Mercati emergenti e la correlazione con lo yen

Il recente indebolimento dello yen giapponese ha attirato l’attenzione globale: le quotazioni si sono  stabilizzate nell’ultima settimana attorno al livello chiave di 160, tra i livelli più bassi degli ultimi 34 anni.

Questo movimento ha diverse implicazioni per i mercati emergenti, che sono strettamente legati alla valuta giapponese”. A farlo notare è Giacomo Calef, country head Italia di NS Partners, che di seguito spiega nel dettaglio l’affermazione.

Mmolti paesi emergenti, infatti, avendo emesso debito denominato in yen, si trovano di fronte a quello che in gergo è conosciuto come currency mismatch, ovvero una condizione in cui le attività e le passività di un Paese sono denominate in valute diverse: uno yen debole riduce il costo del debito, in quanto i pagamenti degli interessi e del capitale diventano meno onerosi in termini di valuta locale e quindi per i Paesi Emergenti è conveniente che lo yen sia debole. Allo stesso tempo, però, un indebolimento dello yen provoca un danno alla bilancia commerciale del Paese Emergente: infatti, le esportazioni dai mercati emergenti verso il Giappone risultano più costose e quindi si riduce la competitività di questi beni sul mercato giapponese. Per l’Indonesia, ad esempio, il Giappone rappresenta uno dei principali partner commerciali, soprattutto per quanto riguarda il settore Automotive. Invece per la Thailandia è molto importante il settore del turismo. Il Giappone è una delle principali destinazioni turistiche per i thailandesi e viceversa, influenzando così le relazioni economiche tra i due paesi.

Il Giappone non sta quindi vivendo una situazione propriamente rosea; lo stesso Ministro delle Finanze, infatti, ha dichiarato di tenere attentamente sotto controllo i movimenti valutari e di essere pronto a intervenire in caso di eccessiva volatilità. Lo yen è rimasto sotto pressione da quando la BoJ ha deciso di non ridurre i massicci acquisti di obbligazioni, deludendo le aspettative degli investitori. Il prosieguo di questo scenario dipenderà molto dalle decisioni della Bank of Japan riguardo alla sua politica di acquisto di obbligazioni e ai tassi di interesse. Osservando il principale indice azionario, ovvero il Nikkei, si evidenzia la netta discrepanza tra la performance in valuta locale e quella con l’impatto del cambio: +18% vs +7%. Nel 2024, le aziende giapponesi hanno registrato una buona crescita dei profitti, sostenendo il rialzo azionario; tuttavia, riteniamo che le valutazioni di mercato siano ancora elevate.

 

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