Di seguito Benjamin Melman, Global Chief Investment Officer di Edmond de Rothschild AM, analizza quali possono essere le principali opportunità d’investimento del secondo semestre, partendo dal quadro politico francese in vista del secondo turno elettorale e soffermandosi su quadro macro, mercati azionari e mercati obbligazionari.
Guardando alle performance registrate da inizio anno, la storia sembra ripetersi, rafforzando la nostra convinzione che, considerando la forza dell’economia globale, abbia senso conservare l’esposizione alle azioni. Dall’inizio dell’anno ci siamo mossi tatticamente tra la neutralità e la sovraesposizione. Quando la Fed abbasserà per la prima volta i tassi di riferimento, avremo il tempo di rivedere le prospettive economiche reimpostando le nostre principali decisioni di allocazione. Per il momento, la fiducia prevale.
L’instabilità politica in francia può travasare in una crisi finanziaria?
In caso di vittoria del partito Rassemblement National o in caso di “Parlamento bloccato”, è possibile – anche se improbabile – che il nuovo Governo si imbarchi in un programma di spesa che aumenti il deficit. Ma questo non impedirà a Bruxelles di aprire una procedura per deficit eccessivo e le agenzie di credito potrebbero continuare a declassare il rating della Francia. Lo spread OAT-Bund potrebbe aumentare ancora un po’, ma una crisi in senso più ampio sembra evitabile, soprattutto se la prospettiva di una riduzione del deficit verrà solo rinviata, se Bruxelles e Parigi raggiungeranno un accordo a medio termine. Si potrebbe addirittura immaginare uno scenario favorevole anche in caso di “Parlamento bloccato” e di ulteriori rimescolamenti politici, che potrebbero portare a un’alleanza tra partiti “di governo” di sinistra, centro e destra, alleanza che consentirebbe al Paese di perseguire l’impegno iniziale volto alla riduzione del deficit pubblico.
Finora gli asset europei hanno beneficiato di un allineamento di fattori sempre più favorevole: un’economia più forte del previsto, una disinflazione in corso e una BCE sul pezzo. Tanto più che la vicinanza delle elezioni americane induce a un atteggiamento attendista sull’altra sponda dell’Atlantico. Tuttavia, i team di investimento di Edmond de Rothschild AM hanno scelto di non sovrappesare gli asset europei, in attesa di ulteriori chiarimenti sull’instabile equilibrio politico in Francia, con le relative ripercussioni sull’Europa.
Le presidenziali Usa all’orizzonte
Mentre la rielezione del presidente Biden non avrebbe un impatto rilevante sui mercati, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca dovrebbe avere le seguenti implicazioni:
- Negativo per i titoli di Stato a lunga scadenza, a causa di una politica inflazionistica che prevede un giro di vite sull’immigrazione e piani di espulsione di 11 milioni di immigrati privi di documenti, oltre a nuove tasse sulle importazioni e a una politica fiscale che non ridurrebbe, ma anzi aumenterebbe il sostanziale deficit pubblico del Paese.
- Positivo per le azioni, in particolare grazie al ritorno di una politica di deregolamentazione e ai piani per rinnovare i tagli fiscali avviati nel 2016, compresa una possibile stretta sulle imposte societarie. Tuttavia, sebbene sia difficile valutare la pressione che verrebbe esercitata sui tassi a lungo termine, se i rendimenti a lungo termine dovessero salire troppo velocemente, ciò avrebbe effetti negativi sui mercati azionari.
Posizionamento nel secondo semestre
Un anno fa, l’economia apriva molti interrogativi, poiché la disinflazione rimaneva contenuta e gli Stati Uniti temevano una recessione. Tuttavia, a quel punto le difficoltà politiche erano piuttosto contenute. Da allora i problemi si sono ribaltati. Sebbene il contesto economico sia ora piuttosto promettente, i problemi politici lo oscurano. L’unica costante è il continuo deterioramento del contesto geopolitico. Ciò significa che potrebbe verificarsi una certa volatilità, innescata dalle turbolenze politiche francesi o dal possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca. La buona notizia è che a volte i mercati possono reagire in modo eccessivo alle crisi politiche e questo può generare alcune interessanti opportunità.
I team di investimento di Edmond de Rothschild AM sono quindi fiduciosi sia sulle azioni che sulle obbligazioni. Per quanto riguarda queste ultime, stiamo valutando di ridurre la nostra esposizione alle scadenze lunghe – ma il più tardi possibile, per tener conto delle elezioni americane. Infatti, se il rallentamento economico si concretizzerà rapidamente negli Stati Uniti, tutti i mercati del reddito fisso ne beneficeranno. Sul fronte dei mercati azionari, mentre le principali decisioni geografiche (Stati Uniti contro Europa) saranno in gran parte determinate dalle questioni politiche di cui abbia parlato, i team d’investimento hanno una preferenza per i Big Data e l’healthcare, e per le small cap europee che sono scambiate a valutazioni molto interessanti, considerando il contesto economico più brillante e l’allentamento monetario già avviato. Sui mercati obbligazionari, Edmond de Rothschild AM continua a preferire le strategie di carry e il debito ibrido (societario e finanziario) e prevede di aumentare l’esposizione al debito emergente non appena il segnale di svolta della Fed sarà sufficientemente forte.