C’è un fatto di cui prendere atto a Wall Street (in realtà già da tempo) e cioè che la performance dello S&P500 dipende ormai per metà dal settore tech. Altro fatto da tenere in considerazione è che le stime forward sugli utili delle aziende statunitensi sono parecchio ottimiste. Aspettative che non riguardano esclusivamente il settore tech (che registra comunque le stime più elevate) ma anche gli altri settori del mercato, che osservano elevate stime di crescita degli utili.
Questo accade in un momento in cui le previsioni sulla crescita del PIL americano non sono delle migliori poichè dal +4,2% di metà maggio sono scese al +1,7% di giugno. Ciò che quindi appare probabile è che nei prossimi trimestri vi sarà una delusione per gli utili aziendali anche in forza di una raffreddamento della domanda visto che il contributo della spesa dei consumatori è stato dimezzato nel primo trimestre.
“Questo significa che l’economia americana è proiettata allo stato attuale in uno scenario di stagflazione (visti anche gli ultimi dati emersi a giugno) con possibile recessione che inizierebbe verso la fine dell’anno nel caso in cui il mercato del lavoro iniziasse una fase di deterioramento dalla attuale di normalizzazione“. Ad affermarlo è Livio Spadaro, senior portfolio manager di Frame AM, che di seguito spiega la view nei particolari suggerendo poi l’asset allocation più adeguata a detta sua in questa fase.
Tuttavia, allo stato attuale la Fed non ha molta urgenza di tagliare i tassi anche perchè da un lato le condizioni finanziarie Usa sono le piu’ accomodanti da 27 anni. E dall’altro le pressioni inflattive esterne sono ancora evidenti, tra costi di trasporto globali in rialzo. …e petrolio che si riaffaccia su livelli di guardia.
Quindi, si potrebbe essere nella fase in cui la crescita non è abbastanza forte per centrare le aspettative sull’equity mentre è abbastanza resiliente per non permettere una fase di allentamento necessario ai bond per poter superare i problemi dell’offerta (i deficit tenderanno a rimanere elevati o ad aumentare sia in Europa che in Usa) nonostante i premi al rischio dell’azionario favoriscano l’obbligazionario.
Concludendo, per quanto visto sinora si può affermare che la maggior economia mondiale sia in una transizione tra il Mid-Cycle e il Late Cycle (diversi indicatori suggeriscono che si è già nella seconda fase).
Asset allocation
Si può affermare, dunque, che è arrivato il momento di iniziare a diminuire l’esposizione sull’equity growth preferendo le azioni con una solida base finanziaria preparandosi ad un secondo semestre di potenziali « delusioni » per gli utili societari. Sull’obbligazionario, visti i tassi ancora storicamente elevati, la parte corta della curva è preferibile (anche high yield per incrementare il carry di portafoglio) per evitare di incappare nel rischio duration essendo prematura l’assunzione di questo rischio visti i dati esposti in precedenza.
Geograficamente parlando, Wall Street resta ancora il posto in cui investire facendo però attenzione al picking dei titoli e dei settori, l’Europa potrebbe entrare in una fase di instabilità politica appesantendo l’andamento dell’azionario locale anche se allo stato attuale alcuni settori restano attraenti.
Gli emergenti restano più interessanti dal punto di vista dell’obbligazionario che non dell’equity in ragione dell’andamento non del tutto stabile dell’economia cinese che inficia sulle altre economie emergenti, l’India resta ancora favorita visto il buon andamento dell’economia locale.
Tra le commodities i metalli preziosi restano interessanti in funzione di copertura del portafoglio, con alcuni asset che presentano delle opportunità grazie a uno squilibrio tra domanda e offerta (argento, uranio per citare degli esempi). Dal punto di vista delle strategie, l’avvicinamento a stagioni di trimestrali difficili e delle elezioni US impone una certa cautela.
Le strategie Long Short potrebbero rappresentare un buon motore di alpha mentre tra quelle direzionali sarebbero preferibili quelle con un bias value o settoriali per l’azionario. Strategie Multi-Asset sono anch’esse preferibili in funzione della loro abilità di catturare opportunità su asset class diverse mentre sull’obbligazionario sono da preferire strategie flessibili o che generano un buon carry con una duration media di portafoglio di massimo 4-5 anni.