Polizza viaggio, coronavirus fa crescere le sottoscrizioni

Coronavirus fa annullare viaggi o cambiare meta

Spaventati dal coronavirus oltre 1,8 milioni italiani hanno annullato i viaggi che avevano in programma nei prossimi tre mesi, anche se la destinazione non era la Cina. Lo segnala Facile.it citando i dati di un’indagine commissionata a mUp Research e Norstat da cui risulta come nel 62,9% dei casi i rispondenti avrebbero dovuto viaggiare all’interno dei confini nazionali. Non solo: più di altri 2,5 milioni gli italiani al posto di rinunciare al viaggio hanno comunque deciso di cambiare destinazione, mentre il 6,8% dei rispondenti (circa 1,8 milioni di individui) ha optato per la sottoscrizione di una polizza viaggio o sanitaria prima non prevista.

Meglio stipulare una polizza viaggio

L ’assicurazione viaggio è una polizza assicurativa che risarcisca il titolare per eventuali danni e spese da affrontare ove si verifichino imprevisti che possono andare dall’annullamento viaggio allo smarrimento bagagli, fino a infortuni e problemi di salute del viaggiatore. Le coperture sono personalizzabili in base delle esigenze dei viaggiatori. Quella più popolare è l’assicurazione sanitaria, specie nei casi di viaggi all’estero (non solo in Cina), che copre i costi di cura, le degenze ospedaliere e l’assunzione di farmaci ed eventuali medicazioni e primo soccorso se l’imprevisto si presenta in volo o in nave, o in zone dove non è possibile accedere a strutture ospedaliere.

Costi in base a destinazione, durata e coperture

Dato che le coperture sono personalizzabili e un assicurato può scegliere di aggiungere una tutela o un’altra, il costo finale di una polizza viaggio varia notevolmente di caso in caso. Ad incidere maggiormente sul costo della polizza viaggi sono in particolare la durata del soggiorno, l’estensione delle coperture scelte e la destinazione del viaggio. Se invece avete dovuto disdire un viaggio aereo in Cina ma non avevate sottoscritto un’assicurazione che coprisse anche la cancellazione del volo, sarete comunque rimborsati stante lo stop imposto dal governo italiano ai voli da e per la Cina. Non solo: anche in caso di pacchetti vacanza e viaggi che prevedano solo il transito in Cina, i viaggiatori che intendano recedere prima della partenza hanno diritto al rimborso di quanto pagato.

Stop ai voli con la Cina, scattano i rimborsi

I rimborsi potranno essere totali in caso di mancata fruizione del pacchetto vacanza, ovvero parziali qualora ci si accordi con agenzie e tour operator per mete alternative o pacchetti di minor valore economico. Sarà ovviamente necessario contattare la propria compagnia aerea o l’agenzia di viaggi che vi ha venduto il pacchetto vacanza per avere indicazioni specifiche su come ottenere il rimborso. Solo in caso di mancata risposta occorre inviare una raccomandata a/r alla compagnia aerea o all’agenzia di viaggi, richiedendo il rimborso entro 15 giorni. Se anche questo non avesse effetto, non vi resterebbe che rivolgervi a un’associazione di tutela dei consumatori per ottenere aiuto e assistenza.

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