Tutta Italia come Lombardia, stop anche a scuole e calcio

Conte estende zona protetta a tutta Italia

E tre: il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte annuncia ancora una serie di misure per contenere l’epidemia del coronavirus Covid-19 che ormai vede in tutta Italia 9.172 contagiati (di cui 463 deceduti e 724 dichiarati guariti), numeri che (sia per contagiati totali sia per decessi) pongono il “bel paese” alle spalle solo della Cina. Tutta l’Italia diventa in pratica una unica “zona protetta” come erano la Lombardia e 14 province fin da domenica 8 marzo.

Stop alla movida, spostamenti limitati a stato di necessità

Misure “ancora più forti, ancora più stringenti” che servono nelle parole di Conte, “pur contemperando fin quanto possibile altri interessi che meritano di essere tutelati”, per rallentare l’avanzata del coronavirus. Il provvedimento, denominato “io resto a casa” da Conte, prevede che non ci siano spostamenti salvo: comprovate ragioni di lavoro, stati di necessità o motivi di salute. Vietati anche gli assembramenti all’aperto e nei luoghi pubblici. La “movida” viene dunque sospesa perché “occasioni di aggregazione che diventano occasioni di contagio”.

Scuole chiuse sino al 3 aprile in tutta Italia

Viviamo in un sistema “in cui garantiamo la sanità e il diritto alla salute a tutti” ricorda Conte “e non possiamo permetterci di abbassare la guardia”. Per questo, concluse il premier, abbiamo “tutti una grande responsabilità” anche pensando ai medici “che rischiano con grande gesto di solidarietà la propria salute per curare la salute del prossimo”. “La decisione giusta oggi è di restare a casa”, ciascuno “deve fare la propria parte” e restare a casa. Anche tutte le attività didattiche è prolungata sino al 3 aprile per le scuole di ogni ordine e grado e università in tutta Italia.

Si ferma anche lo sport, calcio compreso

Stoppate anche definitivamente ogni manifestazione sportiva, compreso il campionato di calcio e l’utilizzo di palestre per attività sportive, mentre non è previsto lo stop dei trasporti pubblici né del sistema produttivo. Il Dcpm andrà in Gazzetta Ufficiale stasera per entrare in vigore domattina. L’iter di formazione delle nuove misure è regolare, sentiti tutti i componenti del governo e i presidenti delle regioni italiane: “tutti hanno condiviso l’estensione del provvedimento a tutta Italia” conferma Conte che aggiunge di aver “chiaramente informato il presidente della Repubblica” Sergio Mattarella.

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