Alitalia, con la pandemia arriva la nazionalizzazione?

Nessun compratore per Alitalia

In piena pandemia da coronavirus Covid-19 non c’erano molte scelte. A fronte del crollo del 75%-80% del traffico aereo per gli aeroporti italiani e dei tracolli attesi a livello sia di passeggeri trasportati sia di fatturati dalle principali linee aeree mondiali, Alitalia non troverà alcun compratore né intera né a pezzi.

Arriva Newco pubblica o a maggioranza pubblica

Scaduto il termine per l’invio delle manifestazioni d’interesse (mezzanotte di mercoledì 18 marzo) si dovrà scegliere se lasciar fallire l’ex compagnia di bandiera, che ormai intermedia meno del 9% del traffico passeggeri italiano, o salvarla attraverso un intervento dello stato. Intervento che sembra ormai essere la strada scelta dal governo Conte che secondo il quotidiano MF nella bozza di decreto che il Consiglio dei ministri approverà in giornata avrebbe già inserito l’autorizzazione a costituire una nuova società per salvare le attività di Alitalia Sai e Alitalia Cityliner, già in amministrazione straordinaria.

Dotazione di 500 milioni per rilevare gli asset

La Newco sarebbe interamente controllata dal Tesoro ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta. Una volta costituita la Newco, varato il relativo statuto e nominati i vertici, gli asset dell’ex compagnia di bandiera attualmente gestita dal commissario straordinario Giuseppe Leogrande verrebbero girati alla società, nella quale il Tesoro starebbe pensando di iniettare altri 500 milioni di liquidità.

Ue non bloccherà nazionalizzazione Alitalia
Visto che anche Francia e Germania sono fortemente tentate di aiutare le proprie compagnie, è improbabile che dalla Ue arrivi uno stop all’operazione, quanto semmai la richiesta che la nazionalizzazione sia a termine, come già accaduto nel caso del salvataggio di Mps.

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