Plexiglas, un business in crescita che parla tedesco

Fari puntati sul plexiglass

E’ uno dei termini in tendenza su Twitter in questi giorni: plexiglas. Di plexiglas o di policarbonato trasparente sono fatti i caschi che indossano medici e infermieri nei reparti Covid-19, come pure i divisori che proteggono gli addetti alle casse dei supermercati in questo periodo. Di plexiglas potrebbero essere fatte le pareti dei box che qualcuno propone di istallare attorno ad ogni lettino ed ombrellone in spiaggia per isolare coloro che proveranno a sfidare il coronavirus questa estate pur di recarsi al mare.

Nei trending topics europei di Twitter

Il plexiglas e i suoi attuali e possibili usi sembra incuriosire anche gli altri paesi europei, tanto che tra i trending topics di Twitter per l’intera Europa plexiglas è subito davanti a Covid-19. Ma sapete qual’è il principale produttore europeo di questi materiali? Un gruppo tedesco, Covestro, ossia l’ex divisione Material Science di Bayer.

Il plexiglass è un business tedesco

Non sarà però questo gruppo tedesco ad occuparsi di aumentare la produzione di lastre di plexiglas e policarbonato trasparente, bensì la connazionale Exolon Group, 250 addetti in tutto di cui un’ottantina in Italia presso la fabbrica di Nera Montoro (Terni), in parte al lavoro anche in queste settimane in parte impiegati in modalità “agile”.

Le lastre di Covestro cedute a Serafin

Exelon è nato a lo scorso anno a seguito dell’acquisizione da parte del gruppo tedesco Serafin, per un importo non precisato, proprio delle attività europee di Covestro nel settore delle lastre alveolari e compatte in materiale termoplastico. Attività che nel 2019 hanno generato un fatturato di circa 130 milioni di euro e che forse la pandemia di coronavirus contribuirà a far aumentare quest’anno.

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