Se non arrivano gli eurobond la Bce potrebbe tagliare debiti?

Esiste un’alternativa agli euroond?

Il fondo salvastati non arriverà prima di 6-12 mesi, gli eurobond se mai verranno arriveranno solo dopo. Così l’Europa continua a dibattere su come fornire materialmente supporto ai paesi più colpiti dal coronavirus, tra i “falchi” che chiedono un utilizzo del bilancio Ue o al massimo del Mes senza condizioni ma solo per le spese legate all’emergenza sanitaria e le “colombe” che provano a indicare strategie alternative. Le proposte più interessanti vengono in questi giorni dalla Francia.

Bce potrebbe cancellare bond in bilancio

Due economisti, Laurence Scialom e Baptiste Bridonneau, hanno proposto in un’intervista a Le Monde di fare leva sulla Banca centrale europea (Bce), già impegnata nell’acquisto di bond sul mercato almeno fino a fine anno senza più ricorrere rigidamente all’utilizzo della capital key come formula per la ripartizione degli acquisti tra i titoli di stato dei vari paesi membri e senza più il vincolo a non acquistare bond “junk” (come sono tuttora quelli greci, che pure vengono acquistati).

Haircut finalizzato a riconversione verde

Secondo i due economisti la Bce, che in questi anni attraverso il suo programma di Quantitative easing ha acquistato migliaia di miliardi di euro di titoli di debito pubblico di eurolandia (a fine marzo aveva in bilancio oltre 2.666 miliardi di euro di titoli), potrebbe proceder a cancellare una parte di tale debito, attuando in pratica un “haircut” su base volontaria che non peserebbe sui bondholder privati. In cambio, suggeriscono i due economisti, Christine Lagarde potrebbe chiedere agli stati membri che “i margini di manovra così riconquistati siano diretti verso una riconversione ecologica delle nostre economie”.

Spazi per Lagarde sono maggiori che per Eurogruppo

A parte le difficoltà tecniche (ad esempio nello stabilire quali spese possano essere considerate collegate alla riconversione ecologica dell’economia e quali no), la decisione di cancellare in parte il debito viene ritenuta dai due esperti “politicamente possibile, “perché la Bce è l’istituzione in cui è più debole, per un governo, la possibilità di opporre un veto”, occorrendo non l’unanimità (come nel caso dell’Eurogruppo che dovrebbe decidere sugli eurobond) ma la maggioranza dei due terzi dei membri del board. Tra l’altro in caso di cancellazione di parte del debito la Germania non potrebbe fare molto, a differenza dei tentativi (peraltro rimasti sempre lettera morta) di opporsi al programma di Quantitative easing con continui ricorsi alla Corte Costituzionale tedesca, che il prossimo 5 maggio dovrà nuovamente pronunciarsi in merito.

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