Crisi impatta sul reddito di 10,8 milioni di famiglie
La più violenta crisi economica da un secolo a questa parte, legata alla pandemia di Covid-19, ha già portato 10,8 milioni di famiglie italiane a veder calare il proprio reddito. E’ una delle evidenze emerse dall’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat secondo la quale circa 2.223.000 famiglie hanno visto sparire oltre il 50% del reddito familiare, mentre 1.179.000 famiglie hanno visto totalmente azzerarsi ogni entrata. A soffrire maggiormente sarebbero secondo l’inchiesta le famiglie che risiedono nel Meridione.
Al Sud e per chi ha solo un reddito i disagi maggiori
In quest’area ha infatti dichiarato di aver perso il 100% degli introiti economici della famiglia il 7,5% dei rispondenti, mentre ha subito una riduzione superiore ad oltre la metà delle entrate di casa il 12,7% di chi ha partecipato all’indagine. In crisi anche le famiglie monoreddito e quelle con figli minorenni. Analizzando i dati in base alla professione dei rispondenti, i nuclei familiari in maggiore difficoltà appaiono essere quelli dei liberi professionisti, dei piccoli imprenditori e dei lavoratori autonomi, col 23,6% delle famiglie che hanno visto dimezzato o più che dimezzato il reddito familiare (mentre il 21,1% ha dichiarato di aver perso ogni entrata).
Quasi 1 famiglia su 5 è già in difficoltà
A livello nazionale un rispondente su 5 (19,4%), ossia circa 3.586.000 famiglie, ha dichiarato di trovarsi già oggi in una situazione di difficoltà economica, mentre il 38,7% degli intervistati (equivalente a 7.148.000 famiglie) pur dichiarando di non essere in questo momento in difficoltà teme di potercisi trovare a breve, se la crisi non migliorerà. Per affrontare l’emergenza il 28,5% delle famiglie italiane sta già attingendo ai propri risparmi, mentre il 21,8% ha tagliato le spese legate al cibo e il 16,6% le principali spese di casa come bollette luce e gas o telefoniche.
2,4 milioni di famiglie hanno fruito di misure di sostegno
Inoltre 2.400.000 famiglie (13,1%) hanno dichiarato di aver fatto ricorso ad una o più misure introdotte dai decreti del governo. Tra gli interventi dell’esecutivo Conte-Bis ritenuti più utili al primo posto si è posizionato, col 52,8% delle preferenze, il divieto di licenziamenti e l’ampliamento della cassa integrazione, seguito dal bonus di 600 euro per autonomi e partite Iva (47,5%) e dalla possibilità di sospendere le rate del mutuo (39,2%%). Quarto posto per il fondo di garanzia per i prestiti alle imprese (29,7%).