Tripadvisor: licenziamenti e cassa integrazione in massa

Lockdown, chi ha tardato ora piange

C’era una volta la sharing economy, poi è arrivata l’emergenza coronavirus e i conseguenti “lockdown” e chi ha tardato ad attuarli, come Gran Bretagna e Stati Uniti, paga adesso il costo più alto in termini di vittime, rispettivamente con 29.501 e con 71.078 decessi da Covid-19 a ieri (l’Italia, prima ad essere colpita, è il terzo paese per numero di vittime con 29.315 casi accertati). I lockdown hanno però un risvolto della medaglia quasi altrettanto costoso, quello economico.

Sharing economy a rischio con distanziamento sociale

Nel caso della sharing economy l’impatto è ancora più pesante e rischia di essere più duraturo, dovendosi mantenere misure di distanziamento sociale anche nei prossimi mesi per evitare nuovi picchi pandemici (in parte inevitabili col riavvio delle attività produttive, come dimostrano i casi di Hong Kong, Singapore e Taiwan). Così non stupisce che anche Tripadvisor, da anni il principale gruppo di recensioni “dal basso” di attività e località turistiche, abbia preso la scure e iniziato a tagliare i dipendenti.

Tripadvisor annuncia licenziamenti e cassa integrazione

Finora sono stati licenziati oltre 900 dipendenti, pari a circa un quarto della forza lavoro complessiva. Tagli, come ha sottolineato una nota della società che ha il suo quartier generale a Needham (Massachusetts), “direttamente legati” all’impatto del coronavirus sul settore turistico. Per le due sedi di Boston e San Francisco è inoltre scattata la chiusura definitiva. Per due terzi,ha precisato il gruppo, i licenziamenti riguarderanno Stati Uniti e Canada, per un terzo le altre sedi mondiali.

TheFork prova a supportare i ristoranti europei

Tripadvisor, ha poi aggiunto il co-founder e Ceo Steve Kaufen, farà anche ricorso alla cassa integrazione per un certo numero di dipendenti propri e della controllata Viator, dopo avervi già fatto ricorso per centinaia di dipendenti di TheFork (prenotazioni online, a sconto, di ristoranti) in Europa. Proprio TheFork nel vecchio continente sta portando avanti una campagna di dining bond in Spagna, Francia, Svizzera, Belgio e ora anche in Italia, intitolata “Salviamo i ristoranti”. In sostanza a chi acquista un voucher prepagato non vengono applicate commissioni. Un modo per cercare di far ripartire il canale horeca e tutelare il futuro anche di TheFork e Tripadvisor: basterà?

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