Covid cambierà il trasporto aereo?
La pandemia da Covid-19 rischia di cambiare il nostro modo di vivere per diversi mesi, se non per anni. Uno dei settori più colpiti è come noto il settore del trasporto aereo, con quasi tutte le compagnie che al momento tengono a terra quasi l’intera flotta e che si interrogano su come potranno riprendere l’attività, tra la necessità di mantenere il distanziamento e le altre misure anti-coronavirus e il rosso profondo dei conti.
Air France e Lufthansa, arrivano gli aiuti di stato
La risposta sembra essere: tornando a rivolgersi alle rispettive autorità statali per essere salvata. Così ha fatto Air France, che ha già ricevuto dalla Commissione Ue un via libera per 7 miliardi di euro di aiuti di stato sotto forma di prestito concesso agli azionisti della compagnia per garantirle la necessaria liquidità. Così sta per fare Lufthansa, che ha confermato di essere in trattative col governo tedesco per un salvataggio da ben 9 miliardi di euro in cambio di una partecipazione del 25%.
Alitalia, si sblocca la cassa integrazione
E Alitalia? Per il momento azienda e sindacati hanno siglato l’accordo per mandare in cassa integrazione sino al 31 ottobre 6.826 operatori di terra e di volo di Alitalia e della compagnia regional CityLiner, poi si dovrà dare vita a due newco per far partire la “nuova” Alitalia pubblica, che dovrebbe disporre di una flotta di almeno 90 aerei (dei 113 che compongono la flotta attuale).
Che fine farà la “nuova” Alitalia pubblica?
Le newco dovrebbero essere varate entro i primi di giugno. Solo quel punto si capirà quante risorse a disposizione (i soldi in cassa basteranno solo fino a fine maggio) ci saranno per quel che resta di una ex compagnia di bandiera costata sinora quasi 10 miliardi di contribuenti italiani e che faticherà a trovare nuovi compratori, almeno finché durerà la crisi del settore, ma ancor più a restare da sola.