Tim: rete ha retto raddoppio traffico, ma economia rischia grosso

Tim, traffico raddoppiato ma rete ha retto

Secondo Salvatore Rossi, presidente di Telecom Italia (Tim), la “vicenda drammatica” legata al diffondersi in Italia dell’epidemia di coronavirus “ha reso urgente la digitalizzazione, ne ha rivelato l’importanza e ora ne segna l’urgenza”, per cui occorre “darci tutti da fare”. Tim da parte sua ha visto raddoppiare “nell’arco di 2-3 settimane il traffico sulla rete fissa” e il fatto che “la rete ha tenuto al picco di domanda”, secondo Rossi “non è poco”.

Collasso economico disastroso

La crisi economica che sta vivendo ora il paese “è un vero disastro” anche perché “secondo le più aggiornate e autorevoli previsioni internazionali l’Italia nella media d’anno vedrà una caduta di 10 punti di Pil, ma saranno probabilmente di più” e si tratta di valori mai visti in tempi di pace. E’ dunque una crisi “senza precedenti, furibonda che stiamo vivendo, che necessita di reazioni inaudite” per fronteggiare il collasso del Pil. Secondo Rossi “il punto fondamentale è quanto dura l’evento esterno, esogeno che determina questo collasso” (ossia l’epidemia di coronavirus, ndr).

Il vero rischio è una seconda ondata

“Se dura poco 3-4 mesi e se il governo di qualunque paese, col settore pubblico, riesce a compensare, a stendere un ponte sull’abisso e a traghettare su questo fronte l’intera economia la perdita può essere una tantum e si ricomincia più o meno da capo, si può limitare il danno. Ma se l’epidemia dura di più, se c’è una seconda ondata di coronavirus e il settore pubblico non riesce a stendere il ponte sull’abisso si mettono in moto licenziamenti, subentra il panico e sarebbe una vera catastrofe”.

Sarebbe utile chiudere il gap digitale

Un modo per evitarlo potrebbe dunque essere proprio spingere l’acceleratore sugli investimenti per la rete di nuova generazione e un maggior grado di digitalizzazione dell’economia italiana. Per il momento, tuttavia, il governo italiano sembra guardare più alla politica dei “bonus” e delle promesse assunzioni di decine di migliaia di “navigator” o di “assistenti civici”. Una strategia che convince ogni giorno di meno economisti e commentatori ma rispetto alla quale finora il governo non sembra in grado di proporre alternative migliori, digitali o meno che siano.

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