Twitter: Trump bacchettato, scoperta rete finti profili pro ripartenza

Twitter, infuria la battaglia sulla ripartenza

La battaglia per la #ripartenza infuria negli Stati Uniti, dove il dibattito pro o contro l’allentamento del lockdown assume sempre più toni politicizzati, anche ricorrendo alla “vecchia” tecnica del raccontare frottole o “fake news” come si usa dire al giorno d’oggi. Secondo uno studio pubblicato dalla rivista di tecnologia del Mit di Boston su Twitter quando si parla di Covid-19 tra il 45% e il 60% di chi “twitta” è un robot (o “bot”), ossia un account automatico.

Fake news sul coronavirus tramite utenti bot

Molti di questi bot sono stati creati a febbraio e più che cercare di diffondere una maggiore consapevolezza sulla pericolosità di un virus che è tuttora senza vaccino e senza una terapia risolutiva, avendo già causato oltre 350 mila morti a fronte di più di 5,5 milioni di contagi accertati in tutto il mondo (99 mila decessi rispetto a 1,68 milioni di contagi accertati solo negli Stati Uniti), hanno diffuso false informazioni, appunto “fake news”.

Riaprire, riaprire tutto anche se è un rischio

In particolare la ricerca ha smascherato una vera e propria rete di disinformazione basata sia su profili bot che cyborg (profili gestiti congiuntamente da bot e utenti umani) che ha come scopo promuovere l’idea che si debba riaprire “tutto a tutti i costi”. I bot monitorati appartenenti a tale rete hanno rappresentato infatti l’82% dei primi 50 “influencer” sull’argomento e il 62% dei primi 1.000 influencer.

Trump pizzicato dall’algoritmo anti fake news

Curiosamente, o forse no visto le posizioni più volte espresse, mentre veniva a galla questa rete di disinformazione anche Potus (l’account ufficiale del presidente degli Stati Uniti, attualmente Donald Trump) è stato “pizzicato” dall’algoritmo sviluppato da Twitter per cercare di porre un freno al fenomeno. In particolare a due tweet in cui Trump parlava di rischio di frode elettorale dopo che il governatore della California ha introdotto la possibilità del voto per posta a causa del coronavirus sono stati collegati inviti agli utenti a “verificare i fatti” e un link in cui si ricorda come le dichiarazioni di Trump siano prive di fondamento, secondo la Cnn, il Washington Post e altri media autorevoli.

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