Il Sassuolo ha chiuso il bilancio 2014 con una perdita netta di 15,98 milioni di euro, nonostante il fatturato del club tra il 2013 e il 2014 (primo anno della squadra in Serie A) sia passato da poco più di 40 a 66,3 milioni di euro. Lo riporta Calcioefinanza.it.
L’AIUTO DI MAPEI – All’incremento dei ricavi ha fatto da contraltare un altrettanto importante aumento dei costi passati dai 34,29 milioni del 2013 ai 74,84 milioni del 2014, soprattutto a causa del costo del personale, cresciuto da 22,75 a 45,53 milioni. Raddoppiati a 12,06 milioni anche gli ammortamenti, tanto che il risultato operativo (Ebit) è passato da un saldo positivo di 1,13 milioni del 2013 ad uno negativo per 20,54 milioni. Nonostante lo squilibrio tra costi e ricavi il Sassuolo può comunque contare sul supporto decisivo dell’azionista Mapei. La società guidata dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, si è infatti impegnata a garantire la continuità aziendale del club per gli anni a venire.
LA RISERVA STRAORDINARIA – Il club fa sapere di aver deliberato di ripianare le perdite del bilancio al 30 giugno (per 12,7 milioni di euro), utilizzando la Riserva Straordinaria per 1,6 milioni e la Riserva versamenti in conto capitale per un altro milione e mezzo, ma coprendo la maggior parte del rosso grazie all‘intervento di Mapei, la società del patron Squinzi, controllante del club, per 9,5 milioni di euro. E anche l’intera ricostituzione del capitale sociale (quei 5 milioni) è stata operata da Mapei.