Dopo la storica cessione del 48% del pacchetto azionario alla cordata cino-thailandese guidata da Mr Bee, ora sembra aprirsi per il Milan un nuovo corso. Ma quale sarà il destino del club rossonero?
IL DENARO NON ARRIVA – Secondo La Gazzetta dello Sport, infatti, l’apertura verso i capitali stranieri se da una parte ha sostanzialmente alimentato le ambizioni sul mercato della società di Berlusconi, grazie all’iniezione di liquidità che, a breve, Bee dovrà versare nelle casse del club di via Aldo Rossi, dall’altra, il condizionale sarebbe d’obbligo: sui conti di Fininvest il denaro del thailandese ancora non è arrivato e, dopo la delusione per il mancato arrivo di Kondogbia, la lente di ingrandimento sarebbe finita sui rapporti tra lo stesso broker e il fondo Doyen, che, in realtà, avrebbe dovuto orchestrare la definizione dei primi colpi da regalare al neo tecnico rossonero Sinisa Mihajlovic.
LIQUIDITA’ FININVEST – Per il momento, il mercato, dunque anche la cifra che era nelle disponibilità dell’ad Adriano Galliani per l’acquisto di Kondogbia e di Martinez, secondo il noto quotidiano, poggerebbe sulle risorse provenienti dalle casse di Fininvest. Al “closing” di un accordo da 500 milioni di euro mancano ancora 40 giorni e prima che il denaro arrivi nelle casse societarie bisognerà “accontentarsi” di un sostanzioso anticipo che ancora non è pervenuto. Ecco perché, scrive il quotidiano, le reali capacità di spesa sul mercato del Milan, almeno fino alla metà di luglio, passano ancora da Fininvest: ai 60 milioni già erogati lo scorso marzo, nel giro di poche settimane, una ricapitalizzazione del Gruppo dovrebbe, o meglio, potrebbe, aggiungerne altri 90.
CALCIOMERCATO – Ed ecco che la cifra disponibile per lo shopping estivo toccherebbe quota 150 milioni, ovvero quella stimata da Berlusconi in primavera: una fetta cioè, sottolinea la Gazzetta, dei 373 milioni di euro incassati da Fininvest nello scorso febbraio con la cessione in Borsa del 7,79% delle quote Mediaset. E, in attesa di Bee, è su queste risorse che può contare Galliani, al netto dei viaggi, finora improduttivi, del dirigente rossonero in chiave mercato.