Continua la campagna per la legge sugli stadi

NUOVI IMPIANTI – Si è tenuta nei giorni scorsi, presso l'US Affrico di Firenze, l'incontro dal titolo “Stadi e impianti Sportivi – Una nuova legge per il rilancio dello Sport”, dove Dario Nardella (ex Assessore allo Sport del Comune di Firenze) e l'on. Fossati hanno illustrato la Proposta di Legge n. 1617 “Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di nuovi impianti e di complessi sportivi multifunzionali” della quale sono i primi firmatari.

TEMPI E COSTI – “È una proposta trasversale che oltre al Pd, vede come firmatari anche il PdL e Scelta Civica, affinché si possa dare ai privati e agli enti pubblici uno strumento concreto per poter investire sugli impianti sportivi del nostro Paese – ha dichiarato Nardella – garantendo tempi certi e più rapidi e sulla possibilità di utilizzare risorse economiche dei privati per ammodernare la nostra impiantistica. Con questa proposta di legge diamo la possibilità ai privati, ad esempio, di poter utilizzare aree pubbliche per la costruzione di impianti sportivi attraverso il Project Financing – ha spiegato Nardella – riducendo i tempi amministrativi e della burocrazia del 25%. La questione riguarda sia i grandi impianti, sia i piccoli impianti, che entrambi hanno necessità di ammodernamento”.

LE STRUTTURE – “Attraverso un accordo con il pubblico – ha specificato – il privato può realizzare delle opere di compensazione (per sostenere l'investimento, ndr) che riguardano edilizia direzionale, turistico-ricettive (ad esempio alberghi, ndr) e commerciali. Il progetto di legge fissa due parametri importanti per quanto riguarda la costruzione di edilizia commerciale, direzionale e turistico-ricettiva – ha sottolineato – ovvero la proporzionalità dei i costi e la redditività dell'investimento e starà al comune e alla regione verificare questa proporzionalità: non si può certo realizzare una palestra di mille posti ed accanto costruirci un centro commerciale. Questo per evitare forme di speculazione. Oltretutto – ha concluso – per evitare qualsiasi forma di speculazione, non è prevista la realizzazione di edilizia residenziale (abitazioni, ndr)”.

NUOVO STADIO FIRENZE – In occasione dell'incontro è intervenuto anche l'a.d. della ACF Fiorentina, Sandro Mencucci. Da lustri a Firenze, infatti, si parla della necessità di costruire un nuovo stadio, sia per il bene della città (ovvero realizzandolo in una zona periferica affinché non paralizzi sistematicamente Campo di Marte – quartiere dove sorge l'Artemio Franchi), sia per garantire alla Società maggiori introiti che deriverebbero, oltre che dal nuovo impianto, dalle cosiddette opere di compensazione (direzionale, commerciale e turistico ricettivo).

“La Fiorentina – ha dichiarato Mencucci – ha nel suo scopo la diffusione del Calcio e dello Sport, noi non siamo assolutamente dei palazzinari, tuttavia reputiamo che sia importante avere uno stadio di proprietà ma affiancato da strutture che creino occupazione e profitti. Costruendo uno stadio con le cosiddette attività collaterali, creeremo investimenti affinché la Fiorentina possa crescere. Adesso, ad esempio – ha evidenziato – la Juventus fattura circa 270 milioni di euro, contro gli 80 della Fiorentina: noi ce la mettiamo tutta per fare bene (come risultati sportivi, ndr), ma ad oggi è uno scontro come Davide contro Golia. La legge – ha rilevato – dovrebbe essere integrata con un articolo in più riservato ai grandi impianti.

TROVARE L'AREA GIUSTA – C'è il problema delle aree dove si costruisce. Se i terreni sono di proprietà del comune è più facile concludere un'operazione, ma Firenze è un comune piccolo e avere a disposizioni aree di estensione sufficiente non è così facile. L'area della Mercafir è bellissima, vicina all'aeroporto ed all'autostrada, ma è ovvio che quando si va a parlare delle aree o sono di esclusiva proprietà dei comuni, oppure, se si è costretti ad approcciarsi a zone che non sono di esclusiva proprietà del comune allora anche lì dovrebbe essere previsto qualcosa. Nessuno parla di espropri, per carità, ma in questi casi dovrebbe essere previsto un aiuto. Realizzare uno stadio – ha concluso Mencucci – è un investimento tale che deve essere compensato: un do ut des”.

L'ITER DELLA LEGGE – Risulta evidente, sia dalla proposta di legge Nardella-Fossati, sia dalle richieste della Fiorentina (enunciate per bocca dell'AD Mencucci) che l'iter per arrivare ad una legge che entri in vigore sarà assai lungo. Le sette pagine del documento presentato nelle ultime ore sono meno dettagliate del manuale d'uso di una lavastoglie e questioni come stabilire la misura delle “opere di compensazione”, le varianti del PIT per le destinazioni d'uso e la sostenibilità dei progetti dal punto di vista ambientale e urbanistico non sono elementi di poco conto. Altro aspetto assai importante da studiare sono i parametri affinché gli istituti di credito possano erogare il finanziamento ai privati, ricevendo adeguate garanzie fideiussorie e soprattutto evitare forme di speculazione che inevitabilmente finirebbero a carico degli italiani.

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