Da Apple a Google: i direttori finanziari più pagati lavorano nei colossi hi-tech

L’HI-TECH CHE RENDE – Lavorare nel settore tecnologico paga. Almeno stando a quanto scrive l’agenzia internazionale Bloomberg, secondo cui cinque dei dieci più pagati chief financial officer lo scorso anno hanno lavorato come dirigenti nelle società come Apple o Google. Peter Oppenheimer, cfo della Mela, ha guadagnato nel 2012 uno stipendio da 68,6 milioni di dollari. Mentre la sua collega alla Oracle, Safra Catz, “solo” 51,7 milioni di dollari, diventando la donna managre più pagata. Infine, a chiudere il podio Patrick Pichette di Google, con 38,7 milioni di dollari.

LA CLASSIFICA – Tra i primi dieci figurano anche David Ebersman di Facebook e Stacy Smith di Intel. Ad un compenso così stellare ha aiutato anche la buona performance del comparto tecnologico in Borsa. Il Nasdaq100 Stock Index, il listino di Wall Street che ospita la maggior parte delle società hi-tech, ha chiuso l’anno con un rialzo del 17% a fronte del 13% dell’S&P500. Oltre alla crescita degli utili e del fatturato e alle azioni assegnate, aggiunge Bloomberg, i cfo del settore della tecnologia hanno anche beneficiato di aliquote fiscali più basse.

LE IMPOSTE ALLE BERMUDA – Google, per esempio, ha evitato le imposte sul reddito, spostando entrate in una società di comodo alle Bermuda, che ha un sistema fiscale agevolato. Così facendo nel 2011, Mountain View ha ridotto il proprio carico fiscale di circa 2 miliardi di dollari incanalando legalmente profitti da filiali all'estero. L'importo trasferito alle Bermuda è stato pari a circa il 80% del totale dell’utile ante-imposte della società nel 2011.

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