La ex di Lehman Brothers: forse ho sprecato troppo tempo a lavoro

UN RIMPIANTO CHE FA DISCUTERE – Domenica 10 marzo sul New York Times è comparso un articolo firmato da Erin Callan. Chi è Erin Callan? Detto in sette parole: la ex direttrice finanziaria di Lehman Brothers, il colosso finito in macerie sotto il peso della crisi. Nell'articolo la donna – che oggi ha 47 anni – invita le lettrici a non sprecare le tutte loro energie nella carriera. Pubblicato con il titolo "Is there life after work?" – c'è una vita oltre il lavoro? – l'articolo – secondo quanto riporta il Corriere.it – dà conto del rammarico della Callan per aver perso tanti anni della sua vita a lavorare senza sosta, mettendo in secondo piano gli affetti. "Da quando ho lasciato il lavoro alla Lehman, ho avuto il tempo per riflettere sulle decisioni che ho preso. A volte incontro ragazze che dicono di ammirarmi per quello che ho fatto. Ho lavorato duramente per 20 anni e ora posso passare i prossimi 20 a fare altre cose. Ma questo non è equilibrio. Non lo auguro a nessuno. Fino a poco tempo fa, pensavo che focalizzarmi sulla carriera fosse la cosa più importante per avere successo. Ma adesso sto cominciando a capire che ho sprecato il meglio della mia vita. Avevo talento, ero intelligente e piena di energia. Non avrei dovuto essere così estrema".

UNA CARRIERA NELLA FINANZA – Assunta nel 1995 da Lehman Brothers come consulente fiscale, la Callan ha fatto una rapida carriera nella banca d'affari grazie alla sua esperienza in materia di tassazione dei titoli obbligazionari. La carica di direttore finanziario, ottenuta il primo dicembre 2007, è stata mantenuta per sei mesi appena, ma il licenziamento ha permesso alla top manager di non assistere in prima persona al crollo della potente banca d'affari. Anche se i media l’hanno più volte accusata di essere complice della gestione poco trasparente della Lehman Brothers, come appunto ricorda il Corriere.it. Dopo una successiva esperienza al Credit Suisse, la Callan ha tirato i remi in barca. Adesso vive in Florida, si è risposata con un suo amico del liceo che fa il pompiere e sta cercando di avere un figlio.

E ADESSO VORREBBE UN FIGLIO – "Ho perso l'occasione di avere un figlio tutto mio. Oggi ho 47 anni e già sono parecchi anni che con mio marito cerchiamo di avere un bambino con la fecondazione in vitro. Stiamo ancora sperando". La Callan ricorda che per anni ha rinunciato a fine settimana con gli amici e con i suoi cari, ha pranzato e cenato tantissime volte davanti al computer e spesso ha passato i suoi compleanni in ufficio. I pochi giorni liberi li trascorreva a dormire, per ricaricare le batterie ed essere pronta per una nuova settimana di lavoro senza sosta. "Come tutte le persone avevo relazioni, un marito, gli amici, i parenti, ma a causa del lavoro non ho dato a nessuno il meglio di me. Si sono dovuti accontentare delle briciole".

UNA CRITICA NON TROPPO VELATA – L'articolo è stato considerato dalla stampa statunitense un attacco alle posizioni espresse dalle due donne in carriera più famose del momento, riporta ancora il Corriere.it: Sheryl Sandberg, oggi numero due di Facebook, e Marissa Mayer, ceo di Yahoo. La seconda ha conquistato le prime pagine per aver deciso che da giugno i dipendenti che oggi lavorano da casa saranno costretti a tornare in ufficio. Un problema per le donne che hanno figli piccoli. Lo scontro tra l'ex top manager e le due donne attualmente in carriera sta appassionando i media americani, commenta il Corriere.it. La sensazione che se ne ricava è che non esiste ancora una formula per conciliare un lavoro al top – faticoso ma gratificante, per le mansioni e per il trattamento economico – con la famiglia. Gli uomini sanno farlo, forse perché educati a non farsi troppi scrupoli e aiutati da una natura che consente loro di concepire a ogni età. Per le donne ci sono ancora troppi vincoli, troppi sensi di colpa, troppi scrupoli e pregiudizi che costringono all'aut aut: o la carriera o la famiglia. Alla faccia del talento e dell'intelligenza.

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