Raccolta differenziata, ecco come smaltire i rifiuti elettronici

LO SMALTIMENTO – Come mai frullatori e phon, tostapane e cellulari non sono smaltiti correttamente? Utilizziamo ogni giorno piccoli elettrodomestici, oltre a computer portatili e penne usb, ma difficilmente li smaltiamo nelle isole ecologiche. I Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) del gruppo R4, tipo che contempla elettronica di consumo, telecomunicazioni, informatica, piccoli elettrodomestici, elettroutensili, giocattoli, apparecchi di illuminazione e dispositivi medici, finiscono chissà perché in buona misura nel sacco dell’immondizia indifferenziata. Solo il 18% degli italiani segue il corretto percorso di raccolta e smaltimento. Questi rifiuti sono classificati come speciali, composti da importanti quote di materie che possono essere recuperate e da sostanze che potrebbero essere inquinanti.

POCA CONOSCENZA – "Nel 2012 in Italia ne sono state raccolte quasi 39mila tonnellate, di cui 15mila gestite da Ecolight", ha spiegato Giancarlo Dezio, direttore generale del consorzio, come riporta un articolo apparso su Corriere.it.  Il problema, è intervenuto Fabio Bianchi dall’ufficio marketing di Ecolight, "è che il consumatore non sa che questi oggetti di uso comune vanno smaltiti nelle piazzole ecologiche, oppure portati nei negozi perché, secondo quanto prevede il decreto 'uno contro uno', il punto vendita è obbligato a ritirare la vecchia apparecchiatura gratis al momento dell'acquisto di una nuova. Bruci il phon e ne acquisti un altro? Il negoziante ha l’obbligo di ritirare quello vecchio. Se non lo fa, incorre in sanzioni".

IL PROGETTO – Nel tentativo di incrementare la raccolta di R4, Ecolight, la multiutility Hera e il consorzio spagnolo Ecolum attiveranno dall’inizio di aprile quattro prototipi di cassonetti intelligenti progettati sulla base del il progetto Identis Weee (Identification DEterminatioN Traceability Integrated System for Waste Electrical and Electronic Equipment) in Emilia Romagna. Si tratta di container autonomi e in grado di tracciare il rifiuto raccolto. Inoltre, chi si presenterà con un frullatore o un cellulare nell’area in cui questi prototipi saranno installati verrà guidato grazie a un sistema touchscreen al corretto conferimento del materiale negli appositi spazi. Alla fine della sperimentazione, questi cassonetti-container potrebbero diventare di uso comune.

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