MATRICOLE IN CALO – Con la crisi che continua a farsi sentire e la disoccupazione alle stelle, i giovani iniziano a interrogarsi sull’utilità – e la convenienza – di una formazione universitaria. Secondo gli ultimi dati del Cun (Consiglio universitario nazionale), in un decennio le immatricolazioni all’università sono scese del 17%, passando dai 338.482 dell’anno accademico 2003-2004 ai 280.144 del 2011-2012. E la “fuga” ha riguardato anche i docenti, il cui numero si è ridotto del 22% tra il 2006 e il 2012.
DATI OCSE – Una situazione preoccupante, che assume ancora più rilevanza se raffrontata a quella degli altri Paesi: secondo gli ultimi dati Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) l'Italia si posiziona infatti agli ultimi posti della classifica in termini di percentuale di laureati, con una quota del 15% come il Portogallo, davanti alla sola Turchia (13%). La media Ocse è del 31% e quella europea del 28%.