Da Facebook alla fine del mondo: le previsioni sbagliate del 2012

EVENTI 2012 – Un cambio della guardia alla guida delle due maggiori economie mondiali, Stati Uniti e Giappone, un aumento esponenziale della volatilità sui mercati globali e il Vecchio Continente in crisi: il 2012 è stato un anno ricco di eventi, che ben si è prestato alla formulazione degli scenari più disparati, sia ottimistici sia pessimistici. A partire, neanche a dirlo, dalla fine del mondo. Cnbc ha realizzato una lista di alcuni pronostici che non si sono realizzati come previsto. La riproponiamo di seguito.

Il boom di Facebook
L’ipo da 16 miliardi di dollari di Facebook è stata come un colpo di fulmine sul mercato, che però si è ben presto raffreddato. L’annuncio della quotazione del colosso dei social network ha suscitato un enorme interesse tra gli investitori, ma il 18 maggio, giorno del debutto delle azioni del gruppo sul mercato, le attese sono andate deluse: il titolo ha chiuso sulla parità, fino a perdere l’11% il giorno successivo. Soltanto dopo quasi sei mesi in perdita – a inizio settembre il prezzo era di 17,7 dollari contro i 38 dollari alla quotazione – le azioni di Facebook hanno cominciato a risalire, guadagnando il 30% da novembre.

“Grexit”
Se questa previsione catastrofica si fosse concretizzata, oggi la situazione dei mercati finanziari globali sarebbe decisamente diversa. La fumata nera alle elezioni greche di maggio ha dato il via a forti speculazioni che volevano ormai giunti al termine i giorni del Paese ellenico tra i membri dell’Unione europea. Tanto che per l’eventuale uscita della Grecia è stato addirittura coniato un termine: Grexit. Ma la vittoria elettorale del partito Nuova Democrazia a giugno e l’approvazione di un severo piano di budget per il 2013 a novembre hanno stemperato i timori. E ulteriori progressi sono stati fatti pochi giorni fa, quando i ministri della zona euro hanno raggiunto un accordo per aiutare il Paese a ridurre i suoi debiti.

Double dip recession negli Usa
Il timore di un’altra recessione negli Stati Uniti campeggiava sulle prime pagine dei giornali non più tardi dell’anno scorso, con gli analisti che prevedevano l’aggravarsi della crisi nella prima economia mondiale. L’ultima recessione vissuta dagli Usa è stata quella tra il 2007 e il 2009, a cui ha fatto seguito una ripresa nel 2010, quando il Pil è salito del 2,4%. Poi nel 2011 la crescita è rallentata all’1,8%, innescando la paura di una nuova recessione per quest’anno. Ma siamo a fine 2012 e l’economia statunitense resiste: il mese scorso, le stime di crescita per il terzo trimestre sono state ritoccate al rialzo a +2,7%. Sul 2013, però, incombe ora la minaccia del fiscal cliff.

La fine del mondo
Last but not least, la previsione che il mondo finirà domani, venerdì 21 dicembre 2012, data che segna la fine del calendario Maya avviato nel 2000 a.C. tra il Messico centrale e la Costa Rica. La teoria è rimbalzata in tutto il mondo, facendo nascere speculazioni di ogni genere: dal timore di eventi catastrofici a teorie cospirative sugli ufo. Un’indagine condotta a livello globale dalla società di ricerche Ipsos ha rilevato che il 15% delle 16mila persone intervistate si aspetta di assistere alla fine del mondo nel corso della propria vita. Diversi esperti hanno cercato di placare il panico, e l’agenzia spaziale americana, la Nasa, ha addirittura scritto sul suo sito web che il mondo non finirà il 21 dicembre 2012.

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