Milan venduto ai cinesi, i dettagli e i prossimi passi

Venerdì 5 agosto con la firma sul contratto preliminare sancito dal comunicato Fininvest, la cordata di Pechino ha acquistato il 99,3% del Milan per 740 milioni di euro, debiti compresi. L’atto formale del passaggio azionario dovrebbe arrivare entro il 1 gennaio 2017. Lo ha annunciato un comunicato Fininvest in cui si parla anche di cifre:

15 milioni subito per il mercato

85 milioni entro trentacinque giorni.

100 milioni al momento del closing che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

350 milioni da investire nei prossimi 3 anni (clausola chiesta e ottenuta da Silvio Berlusconi).

La cordata che ha firmato il preliminare con il Milan non sarà capeggiata da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff perché nel corso di questi mesi il consorzio si è sfaldato, al punto da crearsi all’interno della stessa cordata due gruppi in competizione tra di loro. Alla fine è stato proprio quest’altra frangia, rappresentata da Han Li, ad andare all’assalto e chiudere con Fininvest. Si tratta della Sino-Europe Investment Management Changxing. E’ la società veicolo che è servita per l’operazione: ne fanno parte, tra gli altri, Haixia Capital, il fondo di stato cinese per lo Sviluppo e gli Investimenti nonché Yonghong Li, manager che ha condotto la trattativa in questi mesi.

Ora bisognerà discutere del futuro organigramma, si parla già del possibile amministratore delegato e la scelta potrebbe ricadere su Marco Fassone, ex dirigente di Inter, Juve e Napoli. Da valutare il ruolo di Adriano Galliani, ma almeno fino al closing resterà dov’è, mentre Berlusconi sarà presidente onorario. Il mercato in questa sessione sarà condiviso, ogni scelta va concordata tra Galliani e i cinesi. Ora che c’è disponibilità economica il Milan può provare ad imbastire operazioni in prestito con obbligo di riscatto perché da gennaio il poi la società avrà il capitale giusto per tornare grande.

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