Gli affari del capitano Totti vacillano

C’è solo un capitano, come dicono i tifosi romanisti. Ma i conti del Totti nazionale ultimamente hanno subito un tracollo. Lo scrive Libero secondo cui nel 2015 il calciatore ha portato a casa 39.843 euro con i suoi affari.

Totti, spiega Bechis nel suo articolo, ha arginato i danni, ma se si pensa che solo l’ anno precedente aveva portato a casa 533.865 euro di utile, gli viene qualche dubbio di potere fare a meno del pallone. La contrazione degli utili nell’ ultimo anno è stata del 92,53%, una vera botta. E restano un ricordo nostalgico i guadagni milionari degli anni precedenti.

Anche i semplici incassi aggiungono ferita su ferita. La loro contrazione è stata meno rilevante, perché sono scesi del 25,65%. Ma in cifra assoluta si tratta di oltre un milione di euro in meno rispetto all’ anno precedente, e il fatturato del piccolo impero di Totti è sceso da 4,2 a 3,1 milioni di euro nel giro di 12 mesi.

E anche la liquidità in cassa che deve fare fronte ai debiti – che non sono pochi. Nelle casse societarie c’erano 4,7 milioni di euro, e ne sono restati solo 3,1 milioni. Quella differenza impiegata per combattere la crisi – 1,5 milioni di euro – rappresenta quindi una erosione del 32,90%. Il piccolo gruppo imprenditoriale del Pupone, come viene chiamato affettuosamente il calciatore giallorosso, è composto di 7 società, quasi tutte a responsabilità limitata, e tutte amministrate dal fratello Riccardo.

La holding principale è la Number Ten, società che fa comunicazione e organizzazione di eventi. Il proprietario è Totti, il problema è che il principale cliente è proprio lui, che si porta dietro il suo mondo: la A.S. Roma, la Roma International, la Limonta sport, Nike, Pepsi, Fiat auto, Fifa e altre società meno note. Ha lanciato due progetti, uno nel mondo del pallone (Totti Soccer school) e uno che spazia anche nel motociclismo (Totti top sport). Ma proprio qui il gruppo del calciatore ha vissuto il suo anno peggiore, con un dimezzamento del fatturato passato da 2 a 1,1 milioni di euro, e una perdita finale di 61.481 euro rispetto all’ utile di 326.801 euro dell’ anno precedente.

Dalla Number Ten dipendono cinque società, e tre sono immobiliari: la Longarina, la Immobiliare 10 e la Immobiliare Acilia. Le altre due sono la Skins srl che al momento è ancora inattiva e la Ft 10, controllata solo al 60% (il restante capitale è diviso fra Michele Ricci e Cinzia Tommasone che ne detengono il 20% ciascuno). Ft 10 è forse la principale delusione del piccolo gruppo imprenditoriale, perché dovrebbe occuparsi di commercializzare on line prodotti di merchandising legati al nome del giocatore, ma l’ attività non è mai decollata davvero. Il suo ultimo bilancio indica un fatturato di appena 7.500 euro, una perdita di 5.783 euro e disponibilità liquide in cassa per 37.713 euro: non esattamente un colosso.

Un po’ meglio i risultati delle immobiliari, comunque tutte con bilanci assai peggiori dell’ anno precedente. Una delle tre – la Immobiliare 10 – ne controlla un’ altra, chiamata non con grandissima fantasia Immobiliare Ten. Il gruppo ha appartamenti, uffici, magazzini e garage sparsi in varie zona di Roma e anche al di fuori della Capitale. Quelli di proprietà diretta hanno un valore minimo di mercato di 10,9 milioni di euro, e sono il tesoretto principale del gruppo. Oltre a questi però le società di Totti hanno in pancia altri immobili, essenzialmente ad uso ufficio, acquistati con la formula del leasing aziendale. Sono 3 palazzine, valgono 21.316.783 e il leasing è contratto in tutti i casi con Monte dei Paschi di Siena. Restano ancora da pagare gran parte delle rate, per un totale di 16,5 milioni di euro.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: