Per ottenere le informazioni confidenziali, che sono parte dei circa 11 milioni e mezzo di dossier dei Panama Papers, lo Stato danese dovrà pagare alcuni milioni di corone, cioè alcune centinaia di migliaia di euro. Copenhagen ha nel mirino circa 320 dossiers che riguardano tra 500 e 600 contribuenti danesi o residenti in Danimarca. Le autorità tributarie reali hanno già esaminato alcuni ‘scampoli’ dei dossier e sono giunte alla conclusione che la spesa val la pena di essere affrontata, perché offrirà informazioni precise per lanciare controlli fiscali mirati.
La decisione di acquistare in modo informale dossier dei Panama Papers è stata criticata da un avvocato esperto di diritto dell’università di Aarhus (seconda città del ‘paese più felice del mondo’), Torben Bagge, secondo il quale nessuno garantisce che i dossier siano precisi e veritieri, e inoltre la fonte anonima che sta per vendere i dossier alle autorità danesi “probabilmente non ha ottenuto i documenti in modo legale, ciò che significa che il governo danese si rende indirettamente complice di un delitto”.