Da un lato le carte del vino, in costante evoluzione, sempre più snelle e dinamiche (per oltre il 70% degli oltre 450 appassionati che hanno risposto ad un sondaggio di “Wine Spectator” la loro dimensione ideale è non oltre le 350 etichette), dall’altro il continuo crescere del “vino al bicchiere”, che, a detta di molti, ha dato ai consumatori la possibilità di sbizzarrirsi negli assaggi senza spendere cifre folli, e ha consentito ai ristoratori di far girare bottiglie altrimenti destinate a giacere in cantina. E ora c’è chi opta per scelte radicali, come il ristorante londinese HKK, con una tra le migliori carte dei vini della città, per il portale www.winelistconfidential.com, che sarà tutta al bicchiere, per intercettare quella che “The Drinks Business” definisce la “Wine By The Glass Revolution” in atto nella “City”.