Premi per 4,8 milioni di dollari ma si gioca a golf solo per la gloria

La gloria precede il vil denaro. Come impone la tradizione del torneo, la Ryder Cup 2016 non prevede alcun montepremi da distribuire tra i vincitori. I 24 giocatori, infatti, partecipano soltanto per rappresentare il proprio team e per fregiarsi dell’onore di prendere parte al più prestigioso torneo di golf al mondo. Si tratta, dunque, di una straordinaria eccezione che fa da contraltare alle ingenti somme di denaro distribuite nei vari tornei del PGA Tour e dell’European Tour. È altresì evidente che i cospicui introiti derivanti dalla copertura televisiva, dai numerosi sponsor e dall’incasso prodotto dal pubblico presente all’Hazeltine National Golf Club di Chaska (circa 40mila spettatori al giorno) produrranno profitti per diverse decine di milioni di dollari e non finiranno tutti nelle casse degli organizzatori. Il PGA of America, che gestisce la Ryder Cup quando viene disputata negli USA, dona infatti 200mila dollari a ciascun giocatore, da destinare a cause e fondazioni benefiche. In particolare, 100mila dollari andranno in beneficenza e altri 100mila serviranno per finanziare un programma di sviluppo del college a nome di ciascun atleta, a cui spetta la scelta dei beneficiari delle donazioni. In passato, diversi giocatori hanno messo in discussione la propria partecipazione al torneo proprio perché non prevedeva alcun premio in denaro per i vincitori. Nel 2002 Tiger Woods non fece mistero di preferire un successo in una competizione con un premio da 1 milione di dollari piuttosto che il prestigio della Ryder Cup. D’altra parte, analizzando i premi per i quattro Major stagionali, lo US Open, il PGA Championship e l’Augusta Master prevedono la lauta somma di 1 milione e 800mila dollari per il vincitore, mentre il primo classificato dell’Open Championship è costretto ad “accontentarsi” di 1 milione e 500mila dollari.

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