L’ultimo hashtag di Twitter a Milano: tutti a casa…

La scorsa settimana Twitter ha annunciato il taglio del 9% della forza lavoro e la dismissione della piattaforma video Vine. Adesso tocca alle sedi europee.  Una notizia che era nell’aria ma che ora acquisisce tutti i crismi dell’ufficialità – riporta il giorno.it – è che sono stati chiusi gli uffici italiani, siti nel cuore di Milano in quella via Camperio a metà strada tra Cairoli e Cordusio. La notizia non ha di certo colto impreparati, visto che la crisi che attanagliava Twitter prosegue ormai da diverso tempo: i sedici dipendenti dell’azienda, assieme al country manager Salvatore Ippolito, erano già stati allertati dell’andamento della situazione. Ora il dossier loro riguardante è finito sul tavolo di sindacati e Regione Lombardia, che vedranno come agire per trovare soluzioni alternative. All’orizzonte, però, di certo non si respira aria di sincero ottimismo. Perché questo è il peggior momento per il social network sin dalla sua nascita: la chiusura italiana infatti s’inserisce in un quadro più ampio di ristrutturazione avviato dalla compagnia a stelle e strisce da diverso tempo, che tra le altre cose comporterà un già annunciato licenziamento di circa 300 dipendenti. Di certo è un duro colpo per tutto il mondo dei social network ma anche per le aziende, che su Twitter investivano quotidianamente per attivare campagne di digital pr (un hashtag sponsorizzato costa 8.000 euro al giorno).

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