Tra i 289 hotel più “cool” al mondo ci sono solo due italiani

“The Design Hotels Book 2016” segnala i 289 alberghi più fighi del mondo, sparsi in 181 destinazioni di 55 diversi paesi. Ad essere scelti sono stati i concetti più dinamici e creativi di design, dal “The Park Hyderabad” in India, con la sua piscina tridimensionale, all’ “Insólito Boutique Hotel” di Buzios, in Brasile, cioè un’oasi sulle colline, con piscina a picco sul mare, passando per “El Secreto”, in Belize, 13 splendide ville nella natura incontaminata, raggiungibili solo in barca. Alcuni architetti riprendono le case tradizionali e le trasformano in stanze lussuose, come l’”Hotel Escondido” a Puerto Escondido, in Messico, un tipico bungalow di Oaxaca ma costruito sulla spiaggia paradisiaca e arredato in modo sofisticato. Così come il “San Giorgio” di Mykonos, con le sue mura bianche arrotondate e i dettagli orientali, o il Phum Baitang di Siem Reap, in Cambogia, basato sui principi del villaggio Khmer, fatto di pietre locali e legno, o come l’”Alila Ubud” di Bali, la cui piscina rettangolare si confonde con il fiume e la giungla.

Il “Blakes Hotel” di Londra sposa il bianco come unico colore ed è stato disegnato dalla bond girl Anouska Hempel; il “Les Bains” di Parigi (e il suo nightclub) è stato casa di Yves Saint Laurent, Andy Warhol e Prince; l’”Hotel Sezz” di St Tropez ha stanze e bagni praticamente all’aria, così gli ospiti possono stare a letto ed essere invasi dai profumi esterni; la “Washington School House”, nello Utah, è sorta alle pendici dei monti ma anche l’esterno è riscaldato, così gli ospiti stanno in piscina anche d’inverno; l’olandese “Kruisherenhotel” invece si trova a Maastrict, all’interno di un monastero del quindicesimo secolo. Gli interni sono moderni e la facciata e la facciata gotica.

Nella lista non manca l’Italia, con “Casa Angelina”, sulla costa amalfitana, che miscela il minimalismo degli interni, pezzi di arte contemporanea, sculture di Murano e vista spettacolare, e “Zash Country Boutique Hotel”, provincia di Catania, con stanze dalle pareti trasparenti che danno sugli aranceti e sull’Etna.

Fonte: The Thelegraph

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