Incredibile, come i capponi di Renzo l’Unità fa causa all’Unità web…

L’Unità rischia la chiusura. Il destino del quotidiano fondato da Antonio Gramsci si giocherà nei prossimi quindici giorni in cui sarà decisa la ricapitalizzazione de l’Unità srl: è questa la decisione presa ieri mattina dall’Assemblea dei soci. Una decisione, se possibile, ancora più grave di quella preannunciata mercoledì al Comitato di redazione da parte di una delegata dell’Amministratore delegato, di voler procedere con licenziamenti collettivi senza ricorrere agli ammortizzatori sociali.

Fin qui i fatti di questi giorni. Ma c’è un ulteriore sviluppo che ha quasi dell’incredibile. Come i capponi di Renzo (o di Renzi, in questo caso?) i giornalisti dell’unità cartacea vogliono portare in tribunale l’Unità web. Ecco infatti quanto scrive il Cdr del giornale:

“È arrivato il momento di fare una scelta: l’Unità deve continuare ad esistere o deve morire? Pretendiamo di saperlo. Chiediamo, inoltre, perché a distanza di 18 mesi, ancora non sia stato attivato il sito web, unita.it, di proprietà dell’Unità srl, come il sindacato rivendica dal momento della riapertura del quotidiano. Finora si è preferito mantenere l’ambiguità con il blog unita.tv, di proprietà di Eyu, che nulla ha a che vedere con il giornale cartaceo, né con la redazione dell’Unità, tantomeno con la direzione di Sergio Staino. Per risolvere questa situazione, da soli, i giornalisti de l’Unità hanno deciso di dare mandato ad un avvocato per promuovere una causa a fronte di quello che riteniamo un grave danno al prodotto. Sia chiaro a tutti che se il progetto è quello di mantenere viva la testata de l’Unità su pagine che nulla hanno a che vedere con la nostra storia e che utilizzano in maniera abusiva il marchio del giornale fondato da Antonio Gramsci saranno i tribunali ad esprimersi.

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