Samsung vacilla in Borsa, il rampollo-supermanager rischia l’arresto

L’uomo che è di fatto a capo della Samsung, il più grande conglomerato sudcoreano, rischia seriamente l’arresto, lo scrive www.lastampa.it. Lo ha annunciato il pubblico ministero che sta seguendo l’inchiesta che ha portato all’impeachment della presidente Park Geun-hye. Figlio dell’ex presidente e nipote del fondatore dell’azienda, il 48enne Lee Jae-yong è stato interrogato per 22 ore sui suoi rapporti con il governo. Nello specifico, prosegue La Stampa, è accusato di aver concesso aiuti economici alla Choi Soon-sil, la confidente-sciamana della presidente, per ottenere l’appoggio del governo nella sua personale scalata all’azienda. La decisione sul suo destino doveva arrivare ieri ma gli inquirenti hanno chiesto più tempo per valutarne il potenziale impatto economico. Il titolo è sceso del 2,3 per cento. La decisione sul mandato d’arresto verrà presa alle 10:30 di mercoledì prossimo.

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