Ultimatum Ue all’Italia, nel 2018 si rischia una manovra in stile Monti

E’ arrivata a Roma la lettera con cui la Commissione Ue chiede all’Italia un ulteriore intervento di bilancio da 3,4 miliardi di euro.

Bruxelles chiede misure aggiuntive pari allo 0,2% del Pil per evitare l’apertura di una procedura per mancato rispetto del percorso di riduzione del debito.
Alla lettera il governo italiano dovrà dare una risposta entro l’1 febbraio con un documento che dovrà contenere una serie di impegni precisi.
Tradotto: occorre una dettagliata manovra bis da 3,4 miliardi a cui l’Italia per il momento si oppone per il timore di azzoppare la ripresa.
Il governo italiano tuttavia non ha molti margini di manovra. Le misure ipotizzate non si discostano dalla classica ricetta italiana anti-emergenza: taglio dei fondi e della spesa dei ministeri, con un accelerazione sulla lotta all’evasione. Misure a cui potrebbero secondo alcuni aggiungersi interventi sui bonus, con la possibilità che questi vadano a toccare anche i bonus elargiti dal precedente governo Renzi.

Il rischio più grande?
In caso di mancato intervento la procedura di infrazione su deficit e debito si aprirebbe ufficialmente, con effetti dirompenti non tanto sul 2017 quanto sulla manovra per il 2018, che in una situazione del genere ricorderebbe necessariamente le lacrime e sangue imposte dal governo di Mario Monti sotto la pressione dell’Ue.

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