Con il voto a giugno non ci saranno nuove tasse. L’ultima follia della politica (che pagheremmo molto cara)

La manovra correttiva richiesta all’Italia dall’Ue (con nuove imposte annesse) potrebbe saltare.

Effetto del parere della Consulta sull’Italicum, che dichiarando la legge elettorale di immediata applicazione ha aperto uno scenario di voto a giugno. Lo spiega Repubblica in edicola oggi in un retroscena nel quale vengono citati uomini del Tesoro: “Perchè nessun segretario di partito in caso di voto ravvicinato approverebbe una manovra correttiva e dunque tutte le ipotesi sono sul tavolo, anche quella di non fare la manovra e subire una procedura europea”.

Procedura che equivarrebbe a un commissariamento di fatto della politica economica italiana.

Sarà un caso che ieri lo spread Btp/Bund è tornato ai massimi dal 2015 (174 punti), oppure lo spettro di una procedura per debito eccessivo contro l’Italia inizia già a fare paura?

Insomma, risparmiare 3,4 miliardi di euro, potrebbe costarci molto di più in termini di costo del debito.

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