Perché lo spread non dovrebbe salire?

Dalla primavera del 2016 a questi primi mesi del 2017 il rendimento dei Btp decennali è quasi raddoppiato passando dall’ 1,2% al 2,37%. I sottoscrittori saranno ben contenti, ma chi deve pagare gli interessi, lo Stato, un po’ meno, visto anche che il debito pubblico è ai massimi storici e tassi in rialzo significherebbero dolori per l’Italia intera. Visto anche che lo spread tra Btp e Bubd è già a 195. Ma perché i tassi salgono? Intanto perché è possibile che salgano i tassi americani e quindi il mercato si muove anche un po’ in sintonia; poi c’è l’inflazione in ripresa (in Italia no, ma in Europa sì); poi c’è il debito pubblico altissimo che è un fattore di incertezza; e poi ci sono i politici. Già, con tutto questo correre verso le elezioni, non fanno altro che aumentare l’incertezza, la cosa che i mercati odiano di più. Si dirà: ma anche Francia, Germania e Olanda stanno andando verso le elezioni eppure non ci sono tutti questi problemi. Vero. Perché Francia, Germania e Olanda si apprestano ad affrontare elezioni “normali”, dove bello o brutto che sia, alla fine si saprà chi ha vinto, se il paese sarà guidato da una coalizione o da un partito, se avrà vinto la destra o la sinistra. Insomma pur con tutte le incognite dei risultati del voto (la Le Pen in Francia, per esempio, o la conferma o meno della Merkel in Germania) a urne chiuse gli altri paesi europei riprenderanno il loro cammino su una strada più o meno tracciata. In Italia, invece, si grida alle elezioni! alle elezioni!, ma molto probabilmente non ci sarà un vincitore. Non solo e non tanto non vincerà un partito, ma basterebbe come è quasi sempre accaduto, che almeno una coalizione prevalesse e si prendesse la briga di governare questo bistrattato paese. E invece, sondaggi alla mano, quando si chiuderanno le urne, con molta probabilità, la situazione sarà ancora più incasinata di quella di adesso… E poi lo spread non dovrebbe salire?

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