Lavoro: 5 consigli per non diventare troppo stakanovista

È sempre reperibile, porta il lavoro a casa, non stacca neppure in pausa pranzo e, peggio ancora, si lascia sopraffare dei sensi di colpa quando non si sta lavorando… è questo l’identikit del workaholic, contemporaneo stakanovista che, complici i device portatili eternamente connessi, per il lavoro arriva a trascurare salute, famiglia e amici. E proprio in soccorso di tutti quei professionisti che sembrano avere smarrito l’orientamento e non vedono, parlano, sentono e capiscono altro che non sia lavoro, arrivano gli esperti di Hays Response, la divisione del gruppo Hays dedicata alla selezione di profili più junior, che ha individuato alcuni semplici consigli per uscire dal tunnel del workaholism.

“Trovare un giusto mix tra lavoro e attività extra-lavorative è molto difficile ma è di primaria importanza”, afferma Fabio Scarcella, Hays Response Manager. Soprattutto per i giovani professionisti che vogliono fare carriera, è comprensibile un impegno maggiore per farsi notare dal proprio responsabile. Attenzione però: occorre evitare di cadere nell’eccesso opposto. Non è salutare vivere il proprio lavoro come un’ossessione o una dipendenza, ma va impostato un rapporto più equilibrato tra la sfera professionale e quella privata. E per chi si sente già un po’ workaholic, ecco i 5 suggerimenti per risolvere la dipendenza”.

1. pianificare meglio il tempo

I workaholic tendono a considerare qualsiasi attività lavorativa come urgente e si impegnano per fare tutto e subito. Per questo motivo è fondamentale stabilire delle priorità sul lavoro: la pianificazione aiuterà la produttività nel rispetto degli orari di lavoro, contrastando così la cattiva abitudine di portarsi il lavoro a casa. Un esempio concreto? Le mail: non è necessario rispondere subito a tutte le mail in “posta in arrivo”, ma è più produttivo rispettare delle priorità.

2. Mettere da parte la tecnologia almeno per qualche ora

Per staccare dal lavoro conviene smettere di controllare mail e messaggi sullo smartphone almeno un paio d’ore prima di andare a dormire. “Leggere un buon libro o guardare un film ci aiuterà a dimenticare per un po’ le attività e le incombenze lavorative – continua Scarcella -. Così come non giova al mattino controllare come prima cosa la posta elettronica: è sbagliato perché ci catapulta subito nel lavoro, facendo riaffiorare immediatamente lo stress. Meglio prendersi il tempo per una buona colazione, magari in famiglia o concedersi qualche minuto di pace seduti al tavolino del nostro bar preferito”.

3. Dedicarsi agli altri

Un altro consiglio per smettere di lavorare troppo? Dedicare più tempo ai propri amici e familiari. Condividere momenti piacevoli con i propri cari, aiuta a rilassarsi e a recuperare al meglio le energie. Telefonare o fare visita ad un amico, passare una serata fuori, organizzare un weekend con le persone che ci sono più vicine sono veri e propri toccasana.

4. Più tempo per se stessi

Per cercare di contrastare la dipendenza da lavoro, non bisogna perdere di vista i propri interessi e le proprie passioni. Ritagliare del tempo da dedicare a sé stessi, non è una scelta egoistica ma aiuterà a sentirsi meglio e conseguentemente anche ad essere più produttivi sul luogo di lavoro. Fare sport, mangiare sano, dormire bene, ecc.: questi sono solo alcuni esempi di come prendersi cura di se stessi, ristabilendo così l’equilibrio fra mente e corpo e staccare veramente la spina dalla frenetica vita lavorativa di oggi.

5. Una vacanza all’insegna del digital detox

Dedicare parte del proprio tempo libero all’organizzazione di un viaggio o uno short break all’insegna del digital detox può essere d’aiuto per staccare la spina dall’attività lavorativa: quindi niente mail dell’ufficio sullo smartphone o sul tablet e cellulare aziendale rigorosamente spento.

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