La flat tax per Paperoni e i miraggi del paese di Pulcinella

Ora saremo tutti più felici. Dopo il Paese di Pulcinella l’Italia è anche un paradiso fiscale. Ma non per tutti, come accade sempre nel nostro paese, patria prediletta delle diseguaglianze. La flat tax per i Paperoni varata dal governo Gentiloni su eredità del governo Renzi consentirà ai ricchi di tutto il mondo che non abbiano pagato tasse in Italia per 9 anni di poter accontentare il fisco con una “una tantum” annuale di 100 mila euro più 25 mila euro a familiare. Intanto gli italiani che invece le tasse le pagano in Italia da sempre, continueranno a lavorare fino a luglio per poter affrontare il carico fiscale a loro destinato, superiore, tra imposte e balzelli, al 50%.

Populismo. Of course. Macché. Realtà. Saranno così contenti qualche calciatore, qualche finanziere, qualche petroliere, qualche… Resteranno con le cartelle di Equitalia invece tanti signori Rossi del Bel Paese. Ma siamo sempre al populismo. Proviamo invece a fare i conti. Il Ministro dell’economia Padoan ha dichiarato che i ricconi che potrebbero venire in Italia per usufruire dei vantaggi della flat tax sono tra 500 e 1000 ma spera (ci mancherebbe) che possano essere di più. Se la matematica non è un’opinione, applicando il calcolo alla quota più alta stimata dal ministro, centomila euro per 1000 persone fa cento milioni di euro. Mettiamo anche che ogni Paperone si porti dietro quattro familiari che pagano 25 mila euro a testa. Sono altri 100 milioni: 200 milioni in tutto. Bella sommetta non c’è che dire, ma di fronte al fabbisogno dello Stato per quanto incide? Se calcoliamo in decimali non sappiamo nemmeno quanti zero mettere dietro alle virgola e prima dell’1. Una miseria, dai. Diciamocelo francamente. sarebbe bastato lasciare l’Imu ai super ricchi di casa nostra che il gettito sarebbe stato almeno 10 volte superiore. E allora, sì che avrebbe inciso.

Gli entusiasti della flat tax da 100 mila euro dicono che i super ricchi che arriveranno in Italia si porteranno dietro non solo la famiglia ma anche le loro attività. Certo, allora si prevede una nuova flat tax a vantaggio delle loro attività? Già, perché, se non è cambiato il mondo stanotte, le imprese in Italia pagano ancora fino al 50% di tasse sui loro utili. Un riccone mondiale ha già le sue attività dislocate in un paese, anche europeo, dove sicuramente le tasse sulle imprese sono più basse di quelle italiane. E poi non si è detto per anni che il problema per le imprese in italia sono le troppe regole e l’inefficienza della giustizia civile? Che, sempre stanotte, è stata fatta una riforma della giustizia e d’improvviso i mille legacci alle imprese si sono dissolti come sogni al risveglio?

L’ultima perla. Abbiamo letto che i proventi fiscali derivanti dalla flat tax dei Paperoni serviranno a migliorare i servizi. Questa l’abbiamo già sentita con la tassa di scopo per le città: sapete che i turisti che dormono in una città italiana pagano una tassa da 1 a 5 euro che vanno al Comune con lo “scopo” di essere reimpiegati nel miglioramento dei servizi. Quanti turisti vengono ogni anno a Roma o a Firenze? Milioni. Siete mai passati, per esempio, per le strade di Roma o di Firenze per vedere se e come sono stati spesi quei soldi?

La sensazione è che alla fine, con la flat tax dei Paperoni più un miraggio che un’occasione per il Paese, arriveranno in Italia solo dei ricchi signori, con grandi rendite finanziarie, in cerca di un paese caldo dove vivere bene gli ultimi anni della loro vita. Ci dovremo accontentare.

 

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