Né banche, né debito pubblico, la prossima crisi arriverà da…

A meno che la Federal Reserve non voglia acquistare ogni centro commerciale in difficoltà presente in America, è poco probabile che la banca centrale Usa riesca a sanare l’attuale crisi immobiliare.

Proprio come i generali che si preparano a combattere l’ultima guerra, scrive Charles Hugh-Smith di OfTwoMinds, le banche centrali si preparano a combattere l’ultima crisi finanziaria.

Pensare di vincere la prossima guerra dando per scontato che sia una copia dell’ultimo conflitto è tuttavia un’ottima strategia per perdere. Lo stesso vale per la prossima crisi finanziaria: aspettarsi che ricalchi quella del 2008 è un ottimo modo per essere colti completamente alla sprovvista.

La prossima crisi globale potrebbe non nascere nel settore dei mutui subprime o dai bilanci delle banche centrali. Cosa succederebbe se la prossima pedina a cadere fosse una “risorsa sicura, ad alto rendimento” nelle mani di enti istituzionali come fondi pensione, compagnie di assicurazione e REIT?

Il blog OfTwoMinds riporta un diagramma sul settore immobiliare commerciale:

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Hugh-Smith riporta inoltre un elenco parziale delle tante chiusure di punti vendita decise da grandi catene al dettaglio negli Stati Uniti, in alcuni casi per fallimento dell’attività e in altri per via di un ridimensionamento del business.

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Per il blog americano si tratta di un mercato sopravvalutato che sembra destinato a crollare. Non riguarda solo i centri commerciali di vendita al dettaglio, ma tutti i settori, sempre più propensi al lavoro flessibile e da remoto e ai piccoli uffici.

Hugh-Smith spiega quindi che non siamo tanto di fronte a una crisi di liquidità, quanto del collaterale: gli asset a garanzia del debito non valgono più il saldo del prestito.

A meno che la Federal Reserve non intenda acquistare ogni centro commerciale in difficoltà presente in America, è poco probabile che la banca centrale Usa riesca a sanare l’attuale crisi immobiliare.

FONTE: www.sofiaconfidential.it

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