Gli stipendi d’oro di banchieri e finanzieri. Meritati?

Il settimanale Milano Finanza ha stilato la classifica dei manager italiani più pagati. In testa ci sono i due soliti noti: Sergio Marchionne (a.d. di Fca e president di Cnh Industrial) e Carlo Pesenti (a.d. e d.g. del gruppo Italmobiliare). Tra l’altro proprio la retribuzione di quest’ultimo ha scatenato una guerra in famiglia con i parenti che rivendicano di intascare un po’ di milioni anche loro.

Ma la particolare graduatoria vede la presenza sopratutto di banchieri e finanzieri. Molti Paperoni delle banche, però, vedono crescere il loro gruzzolo grazie alle superliquidazioni pagate per il loro addio. Federico Ghizzoni (11,2 milioni di euro nel 2016, ex a.d. Unicredit), Fabrizio Viola (4,4 milioni, ex a.d. di Banca Monte dei Paschi di Siena), Gaetano Miccichè (4,1 milioni, ex d.g. di Intesa Sanpaolo) e Edoardo Lombardi (3,9 milioni, vicepresidente di Banca Mediolanum, con indennità per cessazione carica in una controllata).

Tra i finanzieri meglio pagati di Italia (senza indennizzo per fine mandato) figurano invece Carlo Messina (3,7 milioni di euro, a.d. di Intesa Sanpaolo), Carlo Cimbri (3,4 milioni, a.d. di Unipol), Philippe Donnet (3 milioni, a.d. di Generali), Alberto Nagel (2,8 milioni, a.d. di Mediobanca), Renato Pagliaro (2,3 milioni, president di Mediobanca) e Bruno Picca (2,3 milioni, ex Chief Risk Officer di Intesa Sanpaolo, restato nel gruppo).

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