I taxisti alla fine mettono fuori gioco Uber. Il Tribunale di Roma ha infatti ordinato il blocco sul territorio nazionale di tutti i servizi offerti da Uber, parlando di concorrenza sleale. Il blocco riguarda i servizi offerti dal gruppo in Italia con la app Uber Black e le analoghe app Uber-Lux, Uber-Suv, Uber-X, Uber-XL, UberSelect, Uber-Van. L’azienda è pronta a fare ricorso. Nel dettaglio, ha fatto sapere: “Faremo appello contro questa decisione, basata su una legge vecchia di 25 anni e che non rispecchia più i tempi, per permettere a migliaia di autisti professionisti di continuare a lavorare grazie all’app di Uber e alle persone di avere maggiore scelta”. E ha aggiunto: “Ora il governo non può perdere altro tempo, ma deve decidere se rimanere ancorato al passato, tutelando rendite di posizione, o permettere agli italiani di beneficiare di nuove tecnologie come Uber”
Di contro, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Uil trasporti, Fit Cisl e associazione tutela legale taxi hanno così commentato: “Una nuova schiacciante vittoria su Uber”. Secondo il tribunale le norme che disciplinano il servizio pubblico di trasporto non di linea non limitano la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico, a danno dei consumatori e non favoriscono posizioni di privilegio e monopolio, mentre gli autisti Uber svolgendo la loro attività in contrasto con la normativa si mettono in una posizione di indebito vantaggio rispetto ai tassisti.