Addio Equitalia. Ma il fisco vi inseguirà lo stesso

Bye bye Equitalia. A partire dal 3 luglio 2017, infatti, l’esercizio delle funzioni relative alla riscossione sull’intero territorio nazionale (Sicilia esclusa), è stato attribuito all’Agenzia delle entrate ed è svolto dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ente sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del ministro dell’Economia e delle Finanze. Per i contribuenti poco cambierà in termini di riscossione.

Secondo la nuova Agenzia, l’accesso diretto alle informazioni consentirà di “mirare” meglio i pignoramenti, evitando ad esempio di bloccare tutti i conti di un’impresa o quello dove viene accreditato lo stipendio del contribuente. Ma, ricorda il Corriere della Sera, fino ad ora questo tipo di attività – circa 170 mila pignoramenti l’anno – non ha avuto particolare successo. Anzi, l’80% dei pignoramenti sui conti correnti ha registrato un insuccesso.

Dovrebbe migliorare l’efficienza della riscossione, anche a vantaggio dei contribuenti. Ad esempio per i pignoramenti che saranno mirati, evitando di bloccare tutti i conti di chi non ha pagato ma solo quelli necessari. Cambia anche il portale internet, raggiungibile all’indirizzo www.agenziaentrateriscossione.gov.it, dove gli utenti hanno a disposizione un vero e proprio sportello virtuale. Entrando nell’area riservata con le credenziali di accesso è possibile controllare la propria situazione debitoria, pagare cartelle e avvisi, chiedere e ottenere una rateizzazione fino a 60mila euro, sospendere la riscossione nei casi previsti dalla legge, richiedere il servizio di alert SMS – Se Mi Scordo, delegare un intermediario, visualizzare i documenti, anche quelli relativi alla definizione agevolata. Stessi servizi che possono essere utilizzati attraverso la app Equiclick, disponibile su smartphone e tablet.

Per quanto riguarda cartelle e debiti pendenti con Equitalia, comprese le imposte erariali e locali – come Tasi, Imu, Tari o bollo auto – non spariranno con la soppressione di Equitalia, ma verranno trasferite all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo significa che esisterà una continuità nei crediti, poiché il cambio di soggetto non cancella il debito. Quindi, i cittadini che hanno ricevuto una cartella di pagamento – o che hanno tuttora un piano di rateazione – dovranno corrispondere quanto dovuto al nuovo ente. Da qui non si scappa.

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