In affitto per sentirsi liberi
Poco più della metà dei giovani italiani intervistati vive in affitto (il 43% lo fa in una casa privata, mentre il 10% in una residenza universitaria). Il motivo principale per cui si sceglie di farlo è la libertà di spostarsi offerta dall’essere in affitto: lo dichiara il 68% degli intervistati, confermando che la flessibilità è un elemento di primaria importanza per i Millennial. Per una generazione abituata a viaggiare e pronta a trasferirsi in un’altra città per cogliere potenziali opportunità lavorative, l’affitto è indubbiamente la soluzione più pratica. Il 35% evidenzia poi che vivere in affitto consente a un giovane di abitare in zone centrali della città che sarebbero altrimenti inavvicinabili. Per gli studenti, uno dei vantaggi della vita in affitto è anche la possibilità di condividere l’esperienza con altre persone: il 78% dichiara infatti di essere felice di avere tre o più coinquilini. Per quanto riguarda i costi, il 46% degli intervistati afferma di essere disposto a spendere tra i 200 e i 300 euro per una stanza in appartamento condiviso, mentre il 29% si spinge fino a 400 euro; il 14% è pronto a spendere anche di più. I dati sembrano quindi confermare l’idea secondo cui i Millennial guardano soprattutto a praticità, flessibilità ed esperienze condivise; ma che succede se prendiamo in considerazione anche la dimensione temporale?
Domani è un altro giorno
Se chiediamo ai giovani quali sono le loro intenzioni per il futuro, lo scenario cambia drasticamente. L’affitto in condivisione, visto come la scelta perfetta per studenti e giovani lavoratori, non è considerato una soluzione a lungo termine: il 79% degli intervistati prevede infatti di trovare una sistemazione diversa entro i 30 anni. Raggiunta quell’età, anche i Millennial ambiscono a trovare una maggiore stabilità; il che si traduce nel desiderio di comprare casa. Il verdetto è chiarissimo: solo il 4% dichiara di non essere interessato ad avere una casa di proprietà. Per gli altri, l’unica variabile è quando si aspettano di potersela permettere. Il 17% spera di riuscirci entro i 30 anni, mentre il 47% crede di poterlo fare tra i 31 e i 35 anni d’età. Secondo il 31% dei giovani intervistati, il momento dell’acquisto non arriverà prima dei 36 anni. Il motivo principale per cui i giovani vogliono comprare casa è, secondo il 61% degli intervistati, raggiungere stabilità e sicurezza per il futuro; un desiderio che rivela priorità e speranze non diverse da quelle delle generazioni precedenti, anche se oggi i giovani hanno la consapevolezza che occorrerà più tempo che in passato per trovare il proprio equilibrio.
C’è anche il desiderio di avere uno spazio personale, da poter modellare secondo i propri gusti, come affermato da 47 intervistati su 100. Non mancano valutazioni di carattere economico: i Millennial considerano il mattone un buon investimento per i propri risparmi (32%) e sono convinti che, nel lungo periodo, comprare casa si rivelerà più economico che affittare (32%). La stragrande maggioranza degli intervistati punta a finanziare l’acquisto con un mutuo (79%): il 16% si aspetta di poterlo estinguere in meno di 10 anni e il 25% pensa che ne serviranno fino a 15, mentre il 21% fissa il proprio orizzonte temporale a 20 anni. Il 32% crede invece che occorrerà ancora più tempo. Il canone mensile che i giovani si aspettano di dover pagare per il mutuo va dai 300 ai 400 euro secondo il 25% degli intervistati, mentre un altro 25% alza la stima a 500 euro. Il 31% prevede invece che la cifra sarà più alta.
“Spesso si tende a credere che i ragazzi di oggi abbiano priorità totalmente diverse rispetto al passato, che siano concentrati sul presente e non si preoccupino a sufficienza di costruirsi un futuro stabile e solido. In realtà non è affatto così: come si può pensare che la generazione più istruita di sempre sia anche la più sprovveduta?” commenta Giampiero Marinò, Country Manager di Uniplaces per l’Italia. “Il fatto è che i Millennial non si fanno troppe illusioni: sanno che ci vorrà tempo per trovare un buon impiego e raggiungere la sicurezza economica. Però sono determinati a riuscirci, e l’intenzione pressoché universale a comprare casa è un forte segnale in questo senso. Certo è che un percorso tanto lungo deve per lo meno essere piacevole e stimolante: da qui la voglia di sfruttare al meglio gli anni dell’università e dell’ingresso del mondo nel lavoro, godendosi la libertà di spostarsi il più possibile e condividendo le proprie esperienze con coinquilini che, spesso e volentieri, diventano una seconda famiglia”.