Il cibo resta il motore dell’economia, l’e-grocery conquista spazio

Il “food” continua a tirare

Volete investire in un’attività? Pensate al settore alimentare-ristorazione, uno dei pochi settori a tirare nonostante una economia che non cresce in maniera entusiasmante, col mondo del food/grocery (ed e-grocery) che ha visto nel 2017 le vendite crescere in Italia del +2,6% in valore (137 miliardi di euro: miglior risultato dell’ultimo decennio), ovvero del 1,4% in volume. Più precisamente le vendite di bevande lo scorso anno sono cresciute del 4,7% in valore e del 4% in volume, il freddo è cresciuto del 5,3% in valore e del 4,6% in volume, mentre il fresco del 4,8% in valore e del 2% in volume.

Nielsen: nuovi trend d’acquisto

Un andamento che secondo Nielsen riflette l’emergere di nuovi trend di acquisto da parte delle famiglie italiane nel largo consumo: “traditional” (16% popolazione, famiglie mature con reddito sotto media), “silver” (24%, nuclei con reddito sopra media dislocate al nord), “mainstream” (25%, famiglie con figli giovani e reddito sotto media), “low price” (17%, famiglie leggermente più giovani con reddito sotto media) e “golden” (17%, famiglie in età centrale senza figli).

Più attenzione alla relazione col cibo

Come ha ricordato in un’intervista Christian Centonze, leader soluzioni per il largo consumo Nielsen Italia, ad ogni stile corrisponde un diverso approccio alla spesa alimentare. Negli ultimi due anni si è registrato un incremento di 2 milioni di famiglie nello stile di acquisto “golden” e in quello del “low price”, mentre è calata la percentuale di quelli “silver” e “traditional”, in relazione all’andamento dell’economia. Si nota anche una relazione col cibo più attenta, consapevole e “problematizzata”.

Investitori sempre più caldi per l’e-grocery

Per affrontare questa nuova era di frammentazione, le aziende stanno provando un approccio di vendita “data driven”, tenendo a mente che l’e-grocery (cui guarda con sempre maggior interesse un colosso del web come Amazon) in prospettiva può avere un ruolo decisivo in ottica della prossimità d’acquisto. Un ruolo sempre più importante che significa anche più investimenti disponibili per le startup che si propongono di rivoluzionare il settore “food” facilitando ad esempio l’incontro tra l’offerta di prodotti e servizi alimentari e la domanda di cibo, come provano a fare anche iniziative italiane Foodexd, in fase di accelerazione da parte di SeedUp, o Moovenda, quest’ultima di recente protagonista di un round di finanziamento da un milione di euro a cui ha partecipato anche l’attaccante della Lazio e della Nazionale, Ciro Immobile.

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